“C’è bisogno di notizie comunicate con serenità, precisione e completezza, con un linguaggio pacato, in modo da favorire la riflessione”. Papa Francesco ha acceso una luce di speranza anche nel Natale dei piccoli periodici, e in particolare dei settimanali cattolici: lo scorso 16 dicembre ha ricevuto in udienza in Sala Clementina, in Vaticano, i rappresentanti dell’Uspi (Unione stampa periodica italiana) e della Fisc (Federazione italiana settimanali cattolici), e c’eravamo anche noi di Notizie. Le testate che appartengono a questi due organismi sono quasi tremila in tutta Italia. In questi anni di crisi generale del settore stanno soffrendo moltissimo e parecchie chiudono. Papa Francesco ne ha sottolineato il valore e l’unicità: “Lavorare nel settimanale diocesano – ha detto – significa ‘sentire’ in modo particolare con la Chiesa locale, vivere la prossimità alla gente della città e dei paesi, e soprattutto leggere gli avvenimenti alla luce del Vangelo e del magistero della Chiesa”. Non è solo una questione professionale, in questo lavoro c’è anche una dimensione vocazionale, come ha sottolineato il presidente dell’Uspi, don Giorgio Zucchelli. In un momento in cui soltanto i grandi network sembrano possedere le risorse adatte a muovere le leve dell’informazione, e manovrare gli umori dell’opinione pubblica, la media e piccola editoria “possiede, nella propria impostazione – ha proseguito Papa Francesco -, salutari vincoli che la aiutano a generare un’informazione meno massificata, meno soggetta alla pressione delle mode, tanto passeggere quanto invadenti. Essa infatti è geneticamente più legata alla sua base territoriale di riferimento, più prossima alla vita quotidiana delle comunità, più ancorata ai fatti nella loro essenzialità e concretezza”. “Si tratta di un giornalismo strettamente connesso alle dinamiche locali – ha detto il Papa -, alle problematiche che nascono dal lavoro delle varie categorie, agli interessi e alle sensibilità delle realtà intermedie, che non trovano facilmente canali per potersi adeguatamente esprimere”. E’ questo lo spirito che anima anche “i settimanali diocesani iscritti alla Federazione italiana settimanali cattolici (Fisc), di cui ricorre in questi giorni il 50° anniversario. Essi posso- no rivelarsi utili strumenti di evangelizzazione, uno spazio nel quale la vita diocesana può validamente esprimersi e le varie componenti ecclesiali possono facilmente dialogare e comunicare”. Le nuove tecnologie e le forme più attuali di comunicazione digitale rendono i settimanali cattolici “strumenti preziosi ed efficaci, che necessitano di un rinnovato impegno da parte dei Pastori e dell’intera comunità cristiana e della benevola attenzione dei pubblici poteri”. I periodici cattolici, secondo il Papa, sono chiamati a offrire “parole ponderate e chiare, che respingano l’inflazione del discorso allusivo, gridato e ambiguo. E’ importante che, con pazienza e metodo, si offrano criteri di giudizio e informazioni così che la pubblica opinione sia in grado di capire e discernere, e non stordita e disorientata”. Papa Francesco ha richiamato inoltre la necessità di richiamare l’informazione a valori autentici, compreso “il rispetto della dignità di ogni singola persona umana coinvolta nel processo informativo”. E ha esortato a non cadere nei “peccati della comunicazione”: “La disinformazione – cioè dire soltanto una parte -, la calunnia, che è sensazionalistica, o la diffamazione, cercando cose superate, vecchie, e portandole alla luce oggi: sono peccati gravissimi, che danneggiano il cuore del giornalista e danneggiano la gente”. Consapevole delle difficoltà attuali Papa Francesco ha lanciato un appello a sostegno della piccola editoria locale, e in particolare per quella cattolica: “Per tutti questi motivi è dunque auspicabile che non venga meno l’impegno da parte di tutti per assicurare l’esistenza e la vitalità a questi periodici, e che vengano tutelati il lavoro e la dignità del suo compenso per tutti coloro che vi prestano la loro opera”. Ha invitato infine “la società civile e le sue istituzioni a fare il possibile perché la media e piccola editoria possa svolgere il suo insostituibile compito, a presidio di un autentico pluralismo e dando voce alla ricchezza delle diverse comunità locali e dei loro territori”. Un’attenzione e una vicinanza che Papa Francesco ha manifestato di persona, in modo affettuoso e paterno, salutando personalmente ognuno dei rappresentanti dei settimanali di tutta Italia presenti all’udienza.