Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, poiché il popolo era in attesa e tutti, riguardo a Giovanni, si domandavano in cuor loro se non fosse lui il Cristo, Giovanni rispose a tutti dicendo: «Io vi battezzo con acqua; ma viene colui che è più forte di me, a cui non sono degno di slegare i lacci dei sandali. Egli vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco». Ed ecco, mentre tutto il popolo veniva battezzato e Gesù, ricevuto anche lui il battesimo, stava in preghiera, il cielo si aprì e discese sopra di lui lo Spirito Santo in forma corporea, come una colomba, e venne una voce dal cielo: «Tu sei il Figlio mio, l’amato: in te ho posto il mio compiacimento».
La Chiesa, dopo averci fatto meditare il mistero della nascita nella carne del Figlio di Dio, in questa domenica celebra il Battesimo di Gesù. Gesù non conosce il peccato e pertanto non ha bisogno di conversione, ma accetta, con questo gesto, di sentirsi parte dell’umanità che è venuto a salvare. Durante il battesimo Dio stesso rivela al mondo la vera identità di Gesù e l’unicità del suo rapporto con Lui. Il Padre, infatti, presenta Cristo con queste parole: Tu sei il mio figlio prediletto: in te mi sono compiaciuto.
Nell’avvenimento del battesimo di Gesù sono contenuti i caratteri del battesimo cristiano. Anche per noi il giorno in cui siamo stati portati al fonte battesimale il cielo si è aperto e Dio ci ha adottati come suoi figli diletti. Se siamo figli di Dio siamo anche suoi eredi e l’eredità di Dio è il dono della vita eterna. Questa consapevolezza ha portato l’apostolo san Giovanni a testimoniare: Quale grande amore ci ha dato il Padre per essere chiamati figli di Dio, e lo siamo realmente (1Gv 3.1). Il sacramento del Battesimo, dunque, ci fa diventare veramente figli di Dio. In quanto tali entriamo a fare parte della grande famiglia di Dio e partecipi della vita divina.
Questa verità è messa in grande rilievo dalla preghiera con la quale il Vescovo il sabato santo benedice l’acqua che deve servire per il sacramento del battesimo: Infondi in quest’acqua, per opera dello Spirito Santo, la grazia del tuo unico Figlio, perché con il sacramento del Battesimo l’uomo, fatto a tua immagine, sia lavato dalla macchia del peccato, e dall’acqua e dallo Spirito Santo rinasca come nuova creatura.
Se questo è il miracolo che accade nel giorno del battesimo il primo sentimento che dovrebbe nascere in noi è quello della gratitudine per il dono immenso ricevuto. Abbiamo un Padre che ci ama, abbiamo una speranza che sostiene la nostra vita, abbiamo un porto sicuro verso il quale siamo incamminati, la vita eterna. Inoltre, non dovremmo mai pensare al nostro battesimo senza un profondo sentimento di gioia interiore. Infatti, non esiste gioia più grande del sapere che lo sguardo del Padre nel giorno del battesimo si è posato su di me con amore e mi ha chiamato a partecipare della gloria e della beatitudine del suo Unigenito Figlio.
Infine e soprattutto, noi dobbiamo dilatare l’anima nostra in una grande confidenza. Nelle nostre relazioni col Padre celeste, soprattutto nella preghiera, noi abbiamo il diritto di presentarci davanti all’Eterno Padre e dirgli: “Io sono tuo figlio!” e quindi sollecitare da lui, con fiducia assoluta tutto, ciò di cui abbiamo bisogno, soprattutto per la nostra crescita spirituale e morale. O cristiano, quando riconoscerai la tua grandezza e la tua dignità?… Quando proclamerai, per mezzo delle tue opere, che sei di discendenza divina?… Quando vivrai da degno discepolo di Cristo?
+ Francesco Cavina