“Un documento con poca retorica e che tocca invece il cuore di chi legge”. Nell’aula magna del Seminario di Carpi gremita di persone monsignor Francesco Cavina ha aperto giovedì 26 febbraio il corso sull’esortazione apostolica Evangelii Gaudium, itinerario formativo aperto a tutti e rivolto in particolare a coloro che si impegnano nella pastorale. “Troviamo nel testo tutta l’esperienza pastorale del Papa e la sua visione della Chiesa nel mondo, le priorità che desidera che la Chiesa affronti nel suo cammino in mezzo agli uomini”, ha osservato il Vescovo, rilevando come titolo e filo conduttore del documento sia la gioia: “Francesco esorta vescovi, religiosi, fedeli tutti a liberarsi da quella che lui chiama la psicologia della tomba, che riduce i cristiani a mummie da museo. Egli, proponendo la gioia come carattere del cristiano, si pone sulle tracce di un altro Papa, Paolo VI, unico nella storia della Chiesa che ha fatto un documento sulla gioia, la Gaudete in Domino”. Che cosa dunque significa, nell’Evangelii Gaudium, parlare di Chiesa in uscita? “Significa accogliere il mandato di Cristo che, prima di tornare al Padre, ha inviato i suoi apostoli in tutto il mondo – ha sottolineato il Vescovo. Non in un’area parziale del mondo o a determinate categorie di persone, ma a tutti gli uomini. Accogliere questo invito del Papa a uscire significa che, come Dio è Padre di tutti gli uomini, la Chiesa è invitata a farsi carico della salvezza di tutta l’umanità, a cominciare – e questo il Papa lo ricorda con tanta insistenza – dai più poveri, dagli ultimi e dai più sofferenti.
Il testo dell’intervento del Vescovo è scaricabile qui sotto.