Oggi celebriamo la solennità di Maria Madre di Dio. Con questa festa la Chiesa annuncia che Gesù non è venuto sulla terra all’improvviso, piovuto dal cielo, ma si è fatto realmente uomo come noi perché ha assunto la natura umana nel grembo purissimo della Vergine Maria. Per questo motivo, se le feste della Madonna, che la Chiesa celebra nello svolgimento dell’Anno Liturgico, sono grandi e sono un dono che ci viene off erta per dimostrare il nostro amore a Maria, la festa di oggi è certamente la più grande di tutte.
Quando la Vergine ha detto il suo sì all’Arcangelo Gabriele, il Figlio di Dio ha assunto per mezzo di lei la nostra natura umana. E, pertanto, la natura divina e la natura umana si sono unite nella Persona del Verbo. Dunque, Gesù Cristo, il bambino che è nato la notte di Natale a Betlemme è vero Dio e vero uomo, è il Dio con noi. Per questo motivo nell’Ave Maria possiamo dire: “Santa Maria Madre di Dio, prega per noi”. Madre di Cristo, ella è divenuta anche Madre della Chiesa e Madre nostra. Gesù ci affidò a Maria poco prima di morire sulla croce, quando si rivolse alla Madre con queste parole: “Donna ecco tuo figlio”; poi rivolgendosi a Giovanni gli disse: “Ecco la tua madre!”. Giovanni, in nome di tutti i discepoli di Cristo, l’accolse con affetto presso di sé, nella sua casa, nella sua vita.
Il Signore Gesù, donandoci sua madre come madre nostra, manifesta che il suo amore per noi è veramente senza limiti. Non ha conservato nulla per sé. Cristo, nel momento della morte, rinuncia anche all’affetto della Madre. La Vergine Maria, dal canto suo, accettando Giovanni come figlio suo partecipa del sacrificio di Cristo e sotto la croce ci partorisce come figli suoi. Infine, l’atteggiamento di Giovanni che ammette la Vergine Madre tra i suoi beni più preziosi costituisce un invito ad accogliere Maria nella nostra vita e a custodire la sua presenza perché Ella, come nostra Madre, nostra “Avvocata, Ausiliatrice, Soccorritrice e Mediatrice”, intercede continuamente per noi presso suo Figlio. Scrive San Bernardo che in ogni momento dobbiamo ricorrere, quasi per istinto a Lei che “ci consola nella paura, ravviva la nostra fede, fortifica la nostra speranza, dissipa i nostri timori, ci incoraggia quando siamo tiepidi nella fede”. “L’obiettivo di un nuovo anno – scrive Chesterton – non è avere un nuovo anno! E’ che dovremmo avere una nuova anima e piedi nuovi, una nuova spina dorsale, nuove orecchie e occhi nuovi”. Noi, cominciamo il nuovo anno sotto lo sguardo materno della Vergine perché siamo consapevoli che la novità per la nostra vita e vita del mondo non viene da noi, ma dal cuore nuovo che solo il Signore, riconosciuto e accolto come salvatore, come Figlio di Dio fatto carne è capace di fare sorgere.
Alla Vergine Maria vogliamo chiedere che interceda per noi questo cuore nuovo per guardare la realtà, le situazioni liete e tristi della vita con lo sguardo di Cristo e scorgere in esse una possibilità di crescita nell’amore, nella fede e nella speranza. Non c’è modo migliore per iniziare l’anno! A Maria santissima, inoltre, ci rivolgiamo con fiducia perché ci conceda di vivere santamente ogni giorno, perché ci aiuti a rialzarci dal nostro peccato, perché ci ottenga di crescere nell’amore di Dio e nel servizio dei fratelli, perché ci aiuti a santificare il nostro lavoro, ad essere fedeli evangelizzatori. In particolare oggi Le chiediamo, per l’umanità inquieta e sofferente, il dono della pace e della concordia “perché – come scrive il Santo Padre – possano compiersi per tutti le aspirazioni di una vita felice e prospera”.
+ Francesco Cavina