Prima Scheda per i Centri di Ascolto in San Giuseppe



1° SCHEDA: Dio cammina con noi (Matteo 8, 1-4)


 


Invochiamo lo Spirito Santo, ad ogni strofa ripetiamo:                                            


‘Vieni, Spirito Santo, vieni in noi’


 



Liberaci, Signore,


da ogni arida pretesa


della mente e del cuore:


donaci lo stupore dinanzi al tuo mistero,


la fedeltà dell’inconoscenza.


 


Conduci la nostra intelligenza,


vivificata dal tuo Spirito,


sui sentieri dove tu ti riveli


nella tenebra luminosa


del silenzio.


 


Da’ a noi occhi limpidi


per contemplarti, e un umile cuore


per lasciarci contemplare da te.


 


Dio della storia,


che hai parlato le parole eterne


adattandole all’orecchio dell’uomo,


che non hai esitato


a entrare tu stesso nel tempo


per farti incontrare,


conoscere ed amare da noi,


 




Donaci di non cercarti lontano,


ma di riconoscerti dovunque la tua Parola proclama la certezza della tua presenza,


 


Vieni, Spirito Santo, vieni in noi,


inquieti per la febbre che tu stesso ci hai contagiato: vieni a ripresentare in noi e per noi


il mistero del Crocifisso Risorto,


vieni a riempire così la nostra vita,


perché la bocca parli finalmente


per la sovrabbondanza del cuore.


 


Amen. Alleluia!


 


Bruno Forte – Vescovo


 


Matteo 8,1-4


Quando egli scese dal monte, una gran folla lo seguì.  Ed ecco un lebbroso, avvicinatosi, gli si prostrò davanti, dicendo: «Signore, se vuoi, tu puoi purificarmi».  Gesù, tesa la mano, lo toccò dicendo: «Lo voglio, sii purificato». E in quell’istante egli fu purificato dalla lebbra.  Gesù gli disse: «Guarda di non dirlo a nessuno, ma va’, mostrati al sacerdote e fa’ l’offerta che Mosè ha prescritto, e ciò serva loro di testimonianza».


 


Dio cammina sempre con noi «Dal primo momento della creazione il Signore si è coinvolto con noi. Non ha creato il mondo, l’uomo, la donna, e li ha lasciati. Ci ha creati a sua immagine e somiglianza». Dunque fin dall’inizio dei tempi c’è «questo coinvolgimento del Signore nella nostra vita, nella vita del suo popolo», perché «il Signore è vicino al suo popolo, molto vicino. Lui stesso lo dice: quale popolo sulla terra ha un Dio tanto vicino come voi?»


«Questa vicinanza del Signore è un segno del suo amore: lui ci ama tanto che ha voluto camminare con noi. La vita è un cammino che lui ha voluto fare insieme a noi. E sempre il Signore entra nella nostra vita e ci aiuta ad andare avanti». Ma, ha precisato, «quando il Signore viene, non sempre lo fa alla stessa maniera. Non esiste un protocollo dell’azione di Dio sulla nostra vita. Una volta lo fa in una maniera, un’altra volta lo fa in un’altra maniera. Ma lo fa sempre. Sempre c’è questo incontro fra noi e il Signore».


Nel passo del vangelo  di Matteo (8, 1-4) abbiamo visto come il Signore entra  subito nella vita di questo lebbroso. Racconta l’evangelista che «quando Gesù scese dal monte molta folla lo seguì. Ed ecco, si avvicinò un lebbroso, si prostrò davanti a lui e disse: ‘Signore, se vuoi, puoi purificarmi’. Tese la mano e lo toccò dicendo: ‘Lo voglio!’». Dunque Gesù interviene «subito: la preghiera e il miracolo».


Al contrario nel libro della Genesi (17,1.9-10.15-22), «vediamo come il Signore entra nella vita di Abramo passo dopo passo, lentamente. Quando Abramo aveva ottantanove anni», Dio gli aveva assicurato la nascita di un figlio. a novantanove anni, dieci anni dopo, gli promette un figlio. «Il Signore segue sempre il suo modo di entrare nella nostra vita. Tante volte lo fa tanto lentamente che noi siamo nel rischio di perdere un po’ la pazienza: ‘ma, Signore, quando?’. E preghiamo e preghiamo, ma non viene il suo intervento sulla nostra vita». Altre volte, invece, «pensiamo a quello che il Signore ci ha promesso, ma è tanto grande che siamo un po’ increduli, un po’ scettici, e come Abramo un po’ di nascosto sorridiamo. Lo stesso accade anche a noi:  «Quante volte, quando il Signore non viene, non fa il miracolo e non ci  fa quello che noi vogliamo che lui faccia, diventiamo o impazienti ‘ ‘ma non lo fa!’ ‘ o scettici: ‘non può farlo!’».


«Il Signore prende il suo tempo ma anche lui, in questo rapporto con noi, ha tanta pazienza. Non soltanto noi dobbiamo avere pazienza. Lui ne ha, lui ci aspetta. «Il Signore è coinvolto nella nostra vita, questo è sicuro, ma tante volte non lo vediamo. E questo ci chiede pazienza. Ma il Signore, che cammina con  noi, anche lui ha tanta pazienza con noi: il mistero della pazienza di Dio che, nel camminare, cammina al nostro passo».


                                                                          


Omelia del 29/6/2013


 


Per una condivisione fraterna:


 


1)   Sin dal tempo della creazione Dio ha camminato e continua a camminare assieme a noi. Riconosciamo (sentiamo) la Sua vicinanza oggi?


2)   Talvolta siamo presi dal dubbio. Pur nelle difficoltà quotidiane, sappiamo sempre affidarci a Lui?


3)   Come i discepoli di Emmaus, stanchi, preoccupati e afflitti, non ci accorgiamo che il Signore è accanto a noi. Non credi che se invocassimo più spesso il Suo aiuto il nostro cammino sarebbe più lieve?


4)   Vediamo sempre nel volto di chi soffre, il volto di Cristo sofferente?


5)   Quando la nostra preghiera non viene esaudita, come reagiamo? Sappiamo aspettare i suoi tempi, sappiamo essere pazienti?


Non abbiate paura della gioia!


Quella gioia che ci da il Signore


Quando lasciamo che Lui entri nella nostra vita


E ci inviti ad andare fuori, alle periferie della vita


e annunciare il Vangelo.


Non abbiate paura di essere gioiosi!


Papa Francesco – Angelus 1° luglio 2013