Mercoledì 29 maggio, presso la tensostruttura di via Posta a Mirandola, il Vescovo monsignor Francesco Cavina ha presieduto la celebrazione nel primo anniversario del terremoto e in suffragio delle vittime dell’evento sismico. In un clima di intensa preghiera e di profonda commozione, hanno partecipato alla liturgia, oltre a tanti mirandolesi, anche le autorità civili, guidate dal sindaco Maino Benatti, le autorità militari e i rappresentanti delle diverse realtà associative e di volontariato.
“Siamo qui oggi – ha detto il Vescovo nell’omelia – per ricordare prima di tutto le vittime del tremendo terremoto, pregare per loro e per le loro famiglie e poi per riflettere su un evento che ha lasciato strascichi materiali e morali ben lontani da essere risolti. L’esempio della vita di Gesù costituisce un punto di riferimento insostituibile, certo e luminoso per leggere quegli eventi drammatici e per interrogarci, tutti, sulla nostra disponibilità a portare ‘gli uni i pesi degli altri’”. “L’importante – ha aggiunto – non è tanto realizzare molto, quanto realizzarlo insieme perché non si rinasce da soli. Il dolore, la tristezza, lo sconforto sono vinti solo dall’amore che si fa condivisione e corresponsabilità”.