Celebrata la Messa nel ricordo del 35° anniversario dell’attentato subito da don Francesco Cavazzuti

Si fece ultimo fra gli ultimi
Sabato 27 agosto, in Cattedrale, si è celebrata la Santa Messa nel 35° anniversario dell’attentato subito da don Francesco Cavazzuti nel 1987 in Brasile, che lo rese cieco, e a poco più di un anno dalla sua morte (7 agosto 2021). La liturgia è stata presieduta dal Vicario generale, monsignor Gildo Manicardi, affiancato all’altare da don Antonio Dotti, direttore del Centro Missionario, e dal diacono Francesco Cavazzuti – nipote omonimo del missionario – che sarà ordinato prete il prossimo 19 novembre.
Qui di seguito una sintesi dei temi toccati da monsignor Manicardi nella sua omelia.
La figura di don Francesco ebbe molta importanza per don Gildo: si sono incontrati quando quest’ultimo frequentava le scuole medie. Lo sostenne e quasi lo costrinse a frequentare il Seminario dove lo ebbe come insegnante di filosofi a e precisamente in logica. Don Francesco promuoveva e dava molta importanza alla pulizia e alla forza del pensiero, poiché per avere un uomo forte ci vuole un pensiero forte. Nel brano del Vangelo di domenica 28 agosto (Lc 14,1.7-14), Gesù dice di metterci all’ultimo posto. Così anche don Francesco, negli anni ’50, ha scelto l’ultimo posto ed è andato in Brasile. Gesù dice fai le cose che gli altri non vogliono fare e don Francesco fece le cose che gli altri non volevano fare. Gesù abbassò se stesso, si fece uomo, prese su di se la croce e così anche don Francesco. Invece di fare il sacerdote, come pensavano i suoi detrattori, parlava della giustizia… per questo vollero farlo tacere sparandogli. Nonostante ciò, continuò a far sentire la sua voce per altri 35 anni. Gesù gli ha dato la cecità, che don Francesco ha affrontato senza perdere la fede né la speranza, senza perdere l’amore per la giustizia.
A cura del Centro Missionario

Primo anniversario della morte di don Cavazzuti Un anno fa, all’alba del 7 agosto, il Signore chiamava a sé don Francesco Cavazzuti.

Nel primo anniversario della sua dipartita, sarà celebrata la Santa Messa di suffragio domenica 7 agosto, alle ore 11.15, presso l’aula Liturgica della parrocchia di Quartirolo di Carpi.
Sabato 27 agosto 2022, nel 35° anniversario dell’attentato che don Cavazzuti subì in Brasile nel 1987 e che lo rese cieco, sarà celebrata la Santa Messa alle ore 18 in Cattedrale a Carpi.
Deceduto alla Casa del Clero in Seminario a Carpi, ad 86 anni, don Francesco era nato a Cibeno di Carpi il 19 ottobre 1934. Ordinato sacerdote il 29 giugno 1958 da monsignor Artemio Prati. Nei primi anni di sacerdozio ricopre diversi incarichi, cappellano a Quarantoli, a Carpi insegnante nelle scuole medie del seminario, poi cappellano nelle fabbriche e segretario del Vescovo. Nel 1969 manifesta la sua vocazione missionaria e chiede di essere inviato come “fidei donum” in Brasile in una zona particolarmente carente di sacerdoti. Il suo ministero è caratterizzato da un forte impegno per la giustizia e il riconoscimento dei diritti umani e dei lavoratori, attività che crea attrito con le autorità politiche locali che tentano di allontanarlo dal Brasile. Il 27 agosto 1987 subisce l’attentato commissionato per eliminarlo ma riesce a salvarsi perdendo la vista. Dopo le cure e un lungo periodo di convalescenza in Italia, don Francesco decide di tornare in Brasile, per essere ancora di più segno della presenza del Signore tra il suo popolo. Nel 2005, alla presenza del vescovo Elio Tinti e del sindaco di Carpi Enrico Campedelli, viene inaugurato a Goias il Centro per i Diritti Umani intitolato a don Francesco Cavazzuti. A fine 2007 rientra definitivamente in Italia per risiedere presso la Casa del Clero e continuare il suo impegno di animazione missionaria come vicedirettore del Centro Missionario Diocesano fino a che le forze lo hanno sorretto.