I dirigenti delle scuole presenti sul territorio diocesano hanno incontrato monsignor Francesco Cavina il 15 novembre presso l’istituto Nazareno a Carpi. Per molti di loro, nominati di recente, si è trattato del primo incontro con il Vescovo, un momento che è tradizionalmente occasione, come ha osservato Silvano Fontanesi, direttore dell’Ufficio per l’insegnamento della religione cattolica, per confrontarsi sulla realtà e sulle problematiche della scuola nel nostro territorio. Forte della sua esperienza come docente di religione e di collaboratore di una dirigente scolastica, monsignor Cavina ha proposto una breve riflessione sulla fondamentale missione educativa degli insegnanti. Amore per la scuola, dedizione, competenza, professionalità e onestà devono animare i docenti, in una continua tensione, ha sottolineato il Vescovo, “verso obiettivi alti. Impegnandosi a proporre il meglio della propria disciplina, l’insegnante punta a far maturare le facoltà intellettuali e la capacità di giudizio degli studenti. Ciò è tanto più indispensabile in una società come la nostra che tende a massificare e a strumentalizzare i giovani”. Una missione, dunque, da “far tremare i polsi”, ha ammesso il Vescovo, ma della cui importanza “devono riprendere consapevolezza gli insegnanti stessi per farla comprendere in tutti i modi possibili alla società. Solo una volta raggiunta e consolidata una tale consapevolezza fra gli insegnanti e nella società civile, verrà anche il riconoscimento salariale”. Proprio a supporto dell’attività educativa svolta dalle diverse realtà locali, si pone l’Ufficio diocesano per la scuola, di cui il direttore Antonia Fantini ha presentato ai dirigenti il programma delle iniziative per l’anno 2012-2013. Seppur iniziato con un po’ di ritardo rispetto al solito, per i disagi causati dal terremoto, il calendario è ricco di appuntamenti pedagogico-formativi rivolti a docenti, educatori, studenti e genitori. Ai dirigenti è stata chiesta la collaborazione non solo nella proposta delle tematiche da affrontare ma anche nel coinvolgimento del maggior numero di persone interessate. Con un ultimo invito rivolto da monsignor Cavina perché l’ora di religione sia valorizzata per ciò che è realmente, cioè, ha affermato, “un’ora di sintesi, che tocca tante discipline ed è strumento prezioso per consentire agli alunni di conoscere e comprendere il grande patrimonio culturale italiano”.