Emergenza Ucraina, conseguenze del periodo di pandemia, cronicizzazione dei bisogni, ma nello stesso tempo capacità di fare rete, ruolo insostituibile del volontariato, e stimoli per l’apertura a nuovi scenari di inclusione e di reciprocità. Sono, in estrema sintesi, gli aspetti salienti emersi, lo scorso 8 maggio, presso la Curia vescovile di Carpi, dalla presentazione del Rapporto dei progetti e delle attività 2022 pubblicato da Caritas diocesana, Porta Aperta Carpi, Recuperandia e Porta Aperta Mirandola. Un documento che si conferma dunque, ancora una volta, un osservatorio, per così dire, privilegiato sulle situazioni di povertà presenti nel territorio diocesano, ma anche uno strumento di sensibilizzazione e di divulgazione delle tante iniziative messe in atto per “venire incontro” a chi è nel bisogno.
Sono intervenuti suor Maria Bottura, direttrice della Caritas Diocesana, Vania Veronesi per l’Emporio Partecipativo Cinquepani, Fulvio Ferrarini per l’associazione Dedalo OdV, Alessandra Mioni, membro del consiglio direttivo di Porta Aperta Carpi, Alessandro Gibertoni, coordinatore del centro di ascolto Porta Aperta Carpi, Loretta Tromba, coordinatrice di Porta Aperta Mirandola, e, a nome del responsabile, Massimo Melegari, Linda Oliviero, operatrice di Recuperandia. A monsignor Gildo Manicardi sono state affidate le conclusioni. Ha portato il saluto della Fondazione Cassa di Risparmio di Carpi l’avvocato Paolo Ballestrazzi a nome del CdA. Erano presenti, inoltre, Stefano Battaglia e Marco Vezzani, rispettivamente presidente e vicepresidente della Fondazione Caritas Odoardo e Maria Focherini, e Ramona Vai, responsabile Servizi Sociali dell’Unione Terre d’Argine.
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