SCHEMA DI PREGHIERA DOMESTICA PER LA III DOMENICA DI QUARESIMA –> scarica
Al momento stabilito tutti i membri della famiglia si raccolgono. Ciascuno precedentemente si premurerà di trovare una fotografia espressiva di un momento particolarmente significativo della
sua vita (il giorno del battesimo, il matrimonio, un campo-scuola, una vacanza in un luogo importante, un caro scomparso…), e la porterà con sè.
Chi guida la preghiera dice:
A.Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo
T. Amen
Poi ognuno depone sul tavolo, accanto al crocefisso o a un’icona di Cristo la fotografia che ha con sè.
Chi guida riprende:
A. I quaranta giorni della quaresima ci invitano a ripercorrere il cammino che Dio ha fatto compiere al suo popolo nel deserto. Ci offrono anche la possibilità di ricordare con gratitudine le tappe della nostra storia personale, famigliare, ecclesiale di salvezza, il Dono attraverso il quale ci ha resi e ci fa crescere come figli suoi.
Davanti alle immagini che accendono le nostre memorie e scaldano i nostri cuori, preghiamo insieme:
E tutti dicono:
T. Noi ti lodiamo Signore, Padre santo, per Cristo nostro fratello e Signore, pellegrino stanco sulle nostre strade, ospite assetato presso i nostri pozzi. Egli chiese alla donna Samaritana l’acqua da bere, per farle il grande dono della fede.
Ella, mossa dal tuo amore, lasciò la sua brocca ed andò ad annunciare ai suoi fratelli la presenza del Messia.
E noi, uniti in preghiera, ti rendiamo grazie perché nel tuo Figlio continui a suscitare in noi la vera libertà e la sorgente della vita nuova, fonte di condivisione e testimonianza; impulso di speranza e coraggio.
Amen
Un membro di casa dice:
L. Ascoltiamo la parola del Signore dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, Gesù giunse a una città della Samarìa chiamata Sicar, vicina al terreno che Giacobbe aveva dato a Giuseppe suo figlio: qui c’era un pozzo di Giacobbe. Gesù dunque,
affaticato per il viaggio, sedeva presso il pozzo. Era circa mezzogiorno. Giunge una donna samaritana ad attingere acqua. Le dice Gesù: «Dammi da bere». I suoi discepoli erano andati in
città a fare provvista di cibi. Allora la donna samaritana gli dice: «Come mai tu, che sei giudeo, chiedi da bere a me, che sono una donna samaritana?». I Giudei infatti non hanno rapporti con i Samaritani. Gesù le risponde: «Se tu conoscessi il dono di Dio e chi è colui che ti dice: Dammi da bere , tu avresti chiesto a lui ed egli ti avrebbe dato acqua viva». Gli dice la donna: «Signore, non hai un secchio e il pozzo è profondo; da dove prendi dunque quest’acqua viva? Sei tu forse più grande del nostro padre Giacobbe, che ci diede il pozzo e ne bevve lui con i suoi figli e il suo
bestiame?».
Gesù le risponde: «Chiunque beve di quest’acqua avrà di nuovo sete; ma chi berrà dell’acqua che io gli darò, non avrà più sete in eterno. Anzi, l’acqua che io gli darò diventerà in lui una sorgente d’acqua che zampilla per la vita eterna». «Signore – gli dice la donna –, dammi quest’acqua, perché io non abbia più sete e non continui a venire qui ad attingere acqua. Vedo che tu sei un profeta I nostri padri hanno adorato su questo monte; voi invece dite che è a Gerusalemme il luogo in cui bisogna adorare». Gesù le dice: «Credimi, donna, viene l’ora in cui né su questo
monte né a Gerusalemme adorerete il Padre. Voi adorate ciò che non conoscete, noi adoriamo ciò che conosciamo, perché la salvezza viene dai Giudei. Ma viene l’ora – ed è questa – in cui i veri adoratori adoreranno il Padre in spirito e verità: così infatti il Padre vuole che siano quelli che lo adorano. Dio è spirito, e quelli che lo adorano devono adorare in spirito e verità». Gli rispose la donna: «So che deve venire il Messia, chiamato Cristo: quando egli verrà, ci annuncerà ogni
cosa». Le dice Gesù: «Sono io, che parlo con te». Molti Samaritani di quella città credettero in lui. E quando giunsero da lui, lo pregavano di rimanere da loro ed egli rimase là due giorni. Molti di più credettero per la sua parola e alla donna dicevano: «Non è più per i tuoi discorsi che noi crediamo, ma perché noi stessi abbiamo udito e sappiamo che questi è veramente il salvatore del mondo.
Dopo la lettura del Vangelo si sosta qualche istante in silenzio, poi chi guida la preghiera dice:
A.La fede è il dono di Dio che abbiamo ricevuto. Rinnoviamolo insieme dicendo:
E tutti recitano il simbolo apostolico
T. Io credo in Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra; e in Gesù Cristo, suo unico Figlio, nostro Signore, il quale fu concepito di Spirito Santo, nacque da Maria Vergine, patì sotto Ponzio Pilato, fu crocifisso, morì e fu sepolto; discese agli inferi; il terzo giorno risuscitò da morte;salì al cielo,siede alla destra di Dio Padre onnipotente; di là verrà a
giudicare i vivi e i morti.
Credo nello Spirito Santo, la santa Chiesa cattolica, la comunione dei santi, la remissione dei peccati, la risurrezione della carne, la vita eterna.
Amen.
Di seguito alternativamente alcuni membri della famiglia leggono il testo tratto dall’angelus di Papa
Francesco del 19 marzo 2017:
L1. L’acqua che dona la vita eterna è stata effusa nei nostri cuori nel giorno del nostro Battesimo; allora Dio ci ha trasformati e riempiti della sua grazia. Ma può darsi che questo grande dono lo abbiamo dimenticato, o ridotto a un mero dato anagrafico; e forse andiamo in cerca di “pozzi” le cui acque non ci dissetano. Quando dimentichiamo la vera acqua, andiamo in cerca di pozzi che non hanno acque pulite. Allora questo Vangelo è proprio per noi Non solo per la samaritana, per noi.
E tutti fanno eco leggendo:
T. Signore fa che abbiamo sete di Te
L2. Gesù ci parla come alla Samaritana. Certo, noi già lo conosciamo, ma forse non lo abbiamo ancora incontrato personalmente. Sappiamo chi è Gesù, ma forse non abbiamo parlato con Lui, e non lo abbiamo ancora riconosciuto come il nostro Salvatore.
E tutti fanno eco leggendo:
T. Signore donaci sempre la tua Parola
L3. Questo tempo di Quaresima è l’occasione buona per avvicinarci a Lui, incontrarlo nella preghiera in un dialogo cuore a cuore, parlare con Lui, ascoltare Lui; è l’occasione buona per vedere il suo volto anche nel volto di un fratello o di una sorella sofferente. In questo modo possiamo rinnovare in noi la grazia del Battesimo, dissetarci alla fonte della Parola di Dio e del suo Santo Spirito; e così scoprire anche la gioia di diventare artefici di riconciliazione e strumenti di pace nella vita quotidiana.
E tutti fanno eco leggendo:
T. Signore accendi in noi l’ardore dello Spirito
Poi si conclude dicendo il PADRE NOSTRO…
Chi guida invita tutti alla preghiera conclusiva:
A. Preghiamo ancora insieme
La tua misericordia, o Dio, è senza confini; mentre ti ringraziamo con tutto lo slancio del cuore per i doni ricevuti, con fiducia ti supplichiamo di non lasciarci mai soli, ma di guidarci benignamente verso la fonte della gioia perenne: Gesù Cristo, tuo Figlio, nostro Signore e nostro Dio, che vive e regna con te, nell’unità dello Spirito santo, per tutti i secoli dei secoli.
T. Amen
A. Benediciamo il Signore
T. Rendiamo grazie a Dio