La Diocesi di Carpi avrà un Beato: come il Vescovo stesso ha ricordato più volte in questi giorni, questo è fonte di gioia per la Chiesa di Carpi e per quanti hanno conosciuto e amato Odoardo, ma soprattutto dovrà essere occasione di conversione e di una rinnovata speranza, come spiega don Luca Baraldi, direttore dell’Ufficio liturgico diocesano e delegato del Vescovo come presidente del Tavolo per la Beatificazione, che ha lavorato in questi mesi alacremente al cammino di preparazione alla celebrazione del 15 giugno.
“Si tratta della prima beatificazione nel territorio delle province di Modena, Reggio Emilia e Mantova, da quando, con il pontificato di Benedetto XVI, queste si svolgono nelle Diocesi di origine”, osserva inoltre il sacerdote. La prossima sarà quella del seminarista della Diocesi di Modena, Rolando Rivi.
Che cosa significa chiamare Odoardo Focherini Beato?
Focherini è oggi inserito nel catalogo di coloro che la Chiesa, in modo ufficiale e certo, esponendosi pubblicamente, indica come tesori in cielo cui attingere per ottenere, attraverso la loro intercessione, doni e grazie soprannaturali.
Non dobbiamo pensare subito e solo ai miracoli: le richieste che possiamo rivolgere al Padre attraverso di lui riguardano la possibilità che la nostra esistenza, in tutti gli ambiti in cui si dipana, venga sempre più conformata a Cristo e di conseguenza che il corso della storia, nel suo sviluppo generale e nelle vicende particolari che segnano il cammino di ciascuno, seguano la volontà misericordiosa del Signore.
Quali frutti può portare questa Beatificazione nel nostro cammino?
Con questa Beatificazione la Chiesa ci dice: se fate ricorso a lui, sappiate che è certamente possibile avere una intercessione, cercando di rivivere in voi gli atteggiamenti, le priorità, le scelte che hanno guidato Odoardo e dunque orientando in maniera decisa la nostra vita al Signore.
È uno spazio inedito di conversione, quello che la presenza di un nuovo Beato apre non solo a noi della Diocesi ma a tutti coloro che vorranno invocarlo: quello di poter vivere in pienezza la grazia del nostro Battesimo e di poter essere veramente a immagine di Dio come lo è stato Odoardo nella sua vicenda particolare.
Che significato ha per le nostre terre?
Direi una parola: speranza. La speranza dei cristiani non è un generico ottimismo, la prospettiva di un domani migliore, ma invece è l’idea che tutti siamo incamminati verso un futuro luminoso, il futuro di Dio.
Focherini, da buon carpigiano ed emiliano, voleva “vivere bene”, godere della bellezza dell’esistenza insieme agli altri: questo è uno stimolo per noi a mantenere alta la “qualità della vita”. Non nei consumi, ma nelle relazioni e nel sostegno verso chi è più povero e bisognoso.
Credo che la nostra terra si rialzerà se sarà capace di attaccarsi ai valori che sono stati quelli di Odoardo, che sono cristiani e dunque pienamente umani. La solidarietà, la compassione, l’empatia: la vicenda di Focherini ci dice che ciascuno ha le proprie difficoltà, ma è possibile superarle nella misura in cui ci si occupa dei problemi degli altri e lo si fa insieme, in comunione.
C’è dunque uno squarcio che si apre anche per i non credenti?
Guardando ai santi, chiunque può trarre benefici. Non per la grazia del Battesimo ma perché questa prossimità con il Beato permette di vivere in pienezza l’umanità, quell’umanità fatta a immagine e somiglianza di Dio che è la dignità ultima di ogni uomo.
Un beato, insomma, è beato per tutti, non solo per i credenti. Per questo anche la mostra e le tante iniziative che abbiamo pensato in questi mesi, ricalcando il titolo della prima biografia, quella dell’amico ed ebreo salvato Giacomo Lampronti, parlavano di Odoardo “nostro fratello”. Egli è davvero un dono per tutti e per tutte le nostre città.
“Ha trovato il Regno di Dio”
Ilaria Vellani, presidente Azione cattolica di Carpi
Ilaria Vellani, presidente Azione cattolica di Carpi
“Ci siamo preparati a questa Beatificazione con tanta preghiera – commenta Ilaria Vellani, presidente dell’Azione cattolica diocesana -. È stato un anno in cui ovunque, nella vita associativa, è stata presentata e rilanciata la figura di Odoardo. Viviamo dunque questa celebrazione con grande gratitudine per il Santo Padre che ci ha dato questo Beato, che non è solo un laico, ma un giovane e un adulto di Ac, un papà, un presidente diocesano dell’associazione che ci richiama a una tradizione feconda di fedeltà alla Chiesa, in cui si inserisce anche un altro presidente, Mario Gasparini Casari, di cui ricorrono i trent’anni della morte.
Il dono più bello per noi – prosegue – è comprendere che in Odoardo Focherini si vede una persona che ha trovato il Regno di Dio, la perla preziosa, e dunque vende tutto per comprare quel campo. La vita si riordina intorno a questo orizzonte, certamente non senza fatiche e difficoltà grandi che coinvolgono lui e le persone che ama e che lo amano. Focherini – conclude – ci ricorda che c’è un primato del Regno di Dio che bisogna cercare e annunciare”.