Testimonianza di unità e di affetto

Grande partecipazione alla Via Crucis cittadina presieduta dal Vescovo Francesco Cavina

La Via Crucis cittadina di Carpi, nella serata di venerdì 12 aprile, ha visto un’ampia affluenza di persone. Partenza dalla chiesa di San Bernardino da Siena e arrivo davanti alla Cattedrale, dove il Vescovo Francesco Cavina ha commentato la dodicesima stazione, la morte di Gesù in croce. I presenti, poi, sono stati invitati ad entrare in silenzio in una Cattedrale semi buia, dove era esposto e ben illuminato il Crocifisso del Duomo, attualmente in fase di restauro. Dopo una pausa di venerazione, il Vescovo ha benedetto l’assemblea concludendo così il momento liturgico. A seguire, un laico, a nome delle associazioni cattoliche della Diocesi, ha letto una lettera indirizzata a monsignor Cavina, come testimonianza dell’affetto e dell’unità della Chiesa di Carpi. Cuore di questo testo sono le parole di San Paolo: “Se un membro soffre, tutte le membra soffrono insieme; e se un membro è onorato, tutte le membra gioiscono con lui” (1Cor 12, 26). Il testo è stato applaudito a lungo. A modo di esperienzapersonale, di seguito il vicario generale, don Carlo Malavasi ha illustrato ricordi importanti sulle figure degli ultimi cinque Vescovi della nostra Diocesi. Concludendo il suo messaggio, ha rivolto un invito: “Ci è chiesta l’eroicità di benedire e non maledire, di pregare per chi parla male di noi. Ci è chiesta anche l’eroicità di amarci nelle nostre diversità di idee, sensibilità, senza mai negarci la buona fede, il rispetto. Eliminando tutte le critiche che sono un graffio sul bel volto della Chiesa. Senza Vescovo non c’è Chiesa, senza carità reciproca la preghiera è sterile, i sacramenti inefficaci, manca la presenza di Gesù… Solo nostra è la responsabilità di non ferire il volto della Chiesa… solo a noi tocca rendere bellissimo, invidiabile l’essere dentro la Chiesa, come nel grembo sacro di una madre. Questa santità è il nostro primo dovere”.

(Fotografie di Alessandro Andreoli)