Morendo in croce per liberarci dai peccati e renderci un solo uomo nuovo, Cristo ha consegnato la sua vita nelle mani del padre suo: ‘Padre nelle tue mani consegno il mio spirto’ (Lc 23.46).
Così anche il martire Odoardo Focherini è entrato nell’ora della morte con il medesimo atteggiamento di offerta fiduciosa di sé alla misericordia onnipotente di Dio, per il bene della Chiesa e del mondo.
Meditare i misteri della passione di Cristo, unitamente ai testi che Odoardo ha scritto nel tempo della sua salita al calvario, ci spinge a contemplare Grazia di Dio che, nel suo disegno sapiente e misterioso, ha voluto unire perfettamente questo figlio della terra emiliana al suo Figlio unigenito, coronando la sua esistenza con la gloria del martirio.
Egli stesso, in una lettera alla moglie Maria, afferma di voler accogliere il dolore che la Provvidenza gli ha messo innanzi come il segno di una futura ricompensa incommensurabilmente più grande per sé e per tutta l’umanità.
Così anche noi, che percorriamo la via della croce dietro a Cristo ed in compagnia di Odoardo, possiamo lasciare rinnovare il nostro sguardo e rendere più salda la nostra fiduciosa offerta della vita a quel Dio che ci ha generati e che non viene meno alla sua fedeltà.