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Dopo la chiusura per il sisma del 2012, il Museo è stato riaperto Domenica 5 maggio 2019 alla presenza del presidente della Conferenza Episcopale Italiana, cardinale Gualtiero Bassetti.
Cardinale Rodolfo Pio di Savoia
Chiesa di Sant’Ignazio di Lojola
La chiesa, dedicata a Sant’Ignazio di Loyola, fu edificata fra il 1670 e il 1682 dai Gesuiti. In seguito di pertinenza del Seminario Vescovile, è sede prestigiosa per monumentalità architettonica di epoca barocca del Museo Diocesano. Il legame tra la storia religiosa e artistica carpigiana trova concreta espressione nell’intitolazione al cardinale Rodolfo Pio di Savoia, personaggio di spicco della Chiesa Romana in epoca di Controriforma, letterato, umanista, collezionista d’arte sull’esempio dello zio Alberto III signore di Carpi.
Il Museo diocesano d’Arte Sacra “Cardinale Rodolfo Pio di Savoia” di Carpi è stato inaugurato il 17 maggio 2008. Espone opere d’arte e suppellettili liturgiche provenienti dalle chiese del territorio diocesano, che fino al 1998 erano collocate nel Museo civico, ma che nel 1999 dal Ministero per i Beni Culturali e le attività culturali furono restituite alla Diocesi di Carpi per essere sistemate nella nuova sede museale.
Il Museo è costituito innanzitutto dalla chiesa stessa di Sant’Ignazio che è stata lasciata nella sua integrità, con il proprio arredo di manufatti e di tele d¿altare, da leggersi nell’insieme come una sorta di “museo di sé”. Le opere d’arte che le appartengono sono esempi notevoli per la storia dell’arte a Carpi tra il XVII ed il XIX secolo. Il percorso museale vero e proprio si sviluppa nel vano della chiesa e nelle due ex sacrestie.
Il materiale presentato proviene da chiese della città e della diocesi e costituisce una selezione di opere significative per il loro messaggio pastorale e didascalico. Fanno parte dell’esposizione arredi e suppellettili sacre, argenterie dal XVI al XX secolo, dipinti di pregio, incisioni, sculture, tessuti, scagliole.
Notevole la serie degli antifonari dalla cattedrale eseguiti da Damiano Gafori tra il 1515 al 1534, i reliquari dell’inizio del XVI secolo della bottega di Bartolomeo Spani dalla parrocchiale di Santa Croce, argenti di manifattura veneziana, emiliana, modenese e reggiana tra XVII e XIX secolo, sculture in terracotta del XV secolo di matrice toscana e dipinti tra il XVII e XVIII secolo di scuola emiliana e locale rispondenti ai nomi del Mastelletta, Scarsellino, Stringa, Lemmi, Carnevali, Lamberti, Varotti, a documentare la varietà e le testimonianze pittoriche presenti a Carpi e nel territorio diocesano. L’Ottocento trova invece espressione attraverso le opere di Malatesta, Bisi, Rossi, Forti, Lugli ed altri.
: Direttore