Carissimi miei fratelli della Chiesa di Carpi,
avvertiamo in questi ultimi tempi un disagio notevole e un certo senso di smarrimento di fronte alla carenza di comportamenti etici di diversi responsabili della cosa pubblica, di fronte al dilagare della camorra e della mafia, di fronte ai cataclismi naturali fra i quali il terremoto in Giappone con il conseguente disastro nucleare, di fronte a scelte di potere assolutista e insipiente, come in Tunisia, in Egitto e nella Libia di Gheddafi, di fronte a gravi episodi di omicidi in famiglia, per rapine, per furti. L’elenco potrebbe continuare’
Avvertiamo l’esigenza di un messaggio di speranza, di un punto di riferimento sicuro e certo, l’esigenza di essere salvati da Qualcuno!
Come Vescovo, umilmente ma decisamente e fermamente, Vi presento di nuovo la grande e meravigliosa realtà della Pasqua del Cristo Signore, che senza aver bisogno degli uomini e del loro culto, ma unicamente perché gli siamo preziosi, si è fatto uno di noi, ci ha presentato l’amore del Padre, ci ha annunciato che solo in Lui c’è salvezza e si è lasciato mettere in croce da chi per primo doveva riconoscerlo dalle Scritture. Offeso sulla Croce, ha perdonato tutti noi perché non sappiamo quello che facciamo, è morto, ma è risorto!
In quella Passione e in quella morte ha racchiuso tutte le sofferenze, le malattie, le guerre, le violenze di ogni uomo, le ha fatte proprie, le ha superate risorgendo e dando, a chi lo accoglie, la forza della vita nuova del cuore che si riflette in ogni scelta, atteggiamento, comportamento della vita di ogni giorno.
Fratelli e sorelle, abbiamo il coraggio di accogliere e manifestare la fede in Gesù Cristo, che risorgendo ha vinto la morte e l’egoismo.
Fratelli e sorelle battezzati, abbiate un sussulto di fede in questa Pasqua: scrollatevi quell’abitudinarietà, quella coscienza di essere a posto e di fare il proprio dovere, e fate un salto di qualità nella preghiera, nella autentica e vera carità, nella vita della Chiesa diocesana e parrocchiale.
Fratelli e Sorelle che vi sembra ovvio non credere, sostate, andate in qualche luogo di fede, meditate e riflettete, aprite il cuore a quello spiraglio di luce nuova che da duemila anni irradia tante persone e forma tanti santi.
Non sia questa Pasqua una semplice data di calendario, ma un fatto di fede, un incontro con
E’ così che vivendo una Pasqua vera e rinnovatrice, si possono superare disgrazie, violenze e insipienze.
Buona e Santa Pasqua di speranza!
+ Elio Tinti, vescovo