La Chiesa esiste per annunziare e testimoniare all’umanità la salvezza in Cristo. Pertanto la sua missione consiste nell’aiutare gli uomini ad incontrare il Figlio di Dio fatto uomo per salvarci. L’Evangelii nuntiandi (EN) afferma che la Chiesa deve “Rivelare Gesù Cristo e il suo Vangelo a quelli che non lo conoscono, questo è, fin dal mattino della pentecoste, il programma fondamentale che la Chiesa ha assunto come ricevuto dal suo Fondatore” (EN 51).
Annuncio esplicito di Cristo
Oggi è ancora presente, anche all’interno delle nostre comunità parrocchiali, la tendenza a confondere l’evangelizzazione con la promozione sociale o l’impegno sociale. Si dice: ciò che conta è amare il prossimo, fare del bene, dare testimonianza di servizio ai poveri. Si tratta di una visione molto riduttiva della missione della Chiesa perché essa viene ridotta ad un’agenzia di aiuto e di pronto intervento per rimediare alle ingiustizie e alle piaghe della società. Inoltre, il dono della salvezza viene secolarizzato. Questa concezione di Chiesa è stata espressa in maniera molto chiara da un noto giornalista, Indro Montanelli, che ha scritto: “I missionari sono ammirevoli e utili quando vanno a curare i lebbrosi ed a portare il progresso fra i popoli arretrati; ma se vanno per imporre loro la nostra religione […], a cosa serve la loro generosità?”.
Il vero amore al prossimo richiede, invece, la necessità di un annuncio esplicito di Cristo: “Non c’è vera evangelizzazione se il nome, l’insegnamento, la vita e le promesse, il Regno, il mistero di Gesù di Nazareth, Figlio di Dio, non siano proclamati…” (EN 22). L’elemento prioritario, almeno come finalità, che dà coerenza a tutti gli altri elementi (promozione umana, il dialogo, l’azione caritativa…), è la proclamazione del Vangelo. Scrive Giovanni Paolo II: “La Chiesa tutta, pastori e fedeli, deve sentire più forte la sua responsabilità di obbedire al comando di Cristo: ‘Andate in tutto il mondo e predicate il Vangelo ad ogni creatura’, rinnovando il suo slancio missionario. Una grande, impegnativa e magnifica impresa è affidata alla Chiesa: quella di una nuova evangelizzazione, di cui il mondo attuale ha immenso bisogno” (Esortazione Apostolica post-sinodale Christifideles Laici, n. 64). Accogliere questo appello significa ripensare la nostra pastorale su base missionaria. Nel 1985 il Cardinale Anastasio Ballestrero, arcivescovo di Torino e Presidente della Cei, diceva al Convegno ecclesiale di Loreto: “Il popolo italiano deve essere rievangelizzato con spirito e metodi missionari”
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“La catechesi di una Chiesa in uscita”
Martedì 23 settembre 2014 - Carpi, Seminario Vescovile
25-09-2014