Natale ‘ Messa della notte

Un annunzio di gioia
08-01-2009

Nella Cattedrale di Carpi, gremita di fedeli, monsignor Elio Tinti ha presieduto la Santa Messa della Notte di Natale. Una liturgia come sempre molto suggestiva, che, animata dalla Schola Cantorum, ha vissuto un momento di particolare intensità durante l’omelia. ‘Un annunzio di gioia’ ha detto monsignor Tinti ‘è appunto la prima parola che gli angeli fanno risuonare a Betlemme’, una gioia che ‘sarà di tutto il popolo: non dunque riservata ai soliti privilegiati dalla ricchezza, dal potere, dalla cultura, dalla notorietà. Una gioia ‘popolare’, destinata a tutti, alla quale si aprono facilmente gli animi dei semplici e dei poveri. (…) Qual è la ragione di tanta gioia? Noi ci rallegriamo perché Dio Eterno, Onnipotente, Onnisciente, è diventato uno di noi’. Se quindi, ha proseguito il Vescovo, ‘il Figlio di Dio è venuto a condividere con noi la dura realtà della sofferenza e l’ha trasformata in motivo di espiazione di ogni colpa e di salvezza di ogni uomo, qualunque dolore che dobbiamo affrontare – se riusciamo a vederlo con gli occhi della fede – non appare più solitario e crudele, perché lo sappiamo inserito in un disegno superiore di riscatto e di felicità senza eclissi. Per questo il Natale è il momento eterno della speranza, e la speranza è la vera fede’. Ricollegandosi idealmente alle Beatitudini della mitezza, della giustizia e della pace, tema dell’anno pastorale in corso, il Vescovo ha concluso la sua omelia rivolgendosi ai fedeli: ‘Se di fronte alle difficoltà della vita tu, o fratello e sorella che sei qui in Chiesa, (…) sai tendere la mano a chi ti chiede aiuto, se preferisci essere leso piuttosto che fare un torto a qualcuno, se ti metti dalla parte dei deboli senza sentirti migliore degli altri, se accetti che il dialogo sia l’unico modo di raggiungere un’intesa, se credi che solo l’amore può donare la pace interiore, allora vivi la speranza, manifesti la tua fede ed è Natale per te e per chi incontri, in famiglia, nel lavoro, dovunque’. E dato che lo spirito del Natale non è autentico se non è accompagnato dalla preghiera per chi si trova in difficoltà e nella sofferenza, durante la liturgia monsignor Tinti ha voluto ricordare, in particolare, tutti coloro che vivono in prima persona gli effetti dell’attuale crisi economica e la giovane madre pachistana con i due figlioletti, vittime del grave incidente recentemente avvenuto a Carpi. Infine la Messa si è conclusa con la cerimonia della deposizione del Bambinello nella mangiatoia del presepe sul sagrato.