Omelia del Mercoledì delle Ceneri 2007

01-03-2007

Omelia nel mercoledì delle Ceneri
Cattedrale ‘ mercoledì 21 febbraio 2007 ‘ ore 19

Siamo raccolti questa sera nella nostra Chiesa Cattedrale perché siamo desiderosi e vogliosi di iniziare nella maniera migliore il cammino che la Chiesa ci propone con la Quaresima. Già oggi abbiamo segnato questo inizio con il digiuno e l’astinenza dalle carni, piccoli segni di un impegno anche fisico corporale.
La liturgia ci ha fatto pregare all’inizio di questa celebrazione facendoci chiedere di ‘iniziare con questo digiuno un cammino di vera conversione’ e San Paolo nella seconda lettura ci ha supplicati e sollecitati fraternamente a ‘lasciarci riconciliare con Dio’ e ci ha esortati a ‘non accogliere invano la grazia di Dio’, a vivere con apertura e fedeltà questo tempo: ‘Ecco ora il momento favorevole, ecco ora il giorno della salvezza’ (Cor. 5,20 e 6,1-2).

Il Profeta Gioele ci ha invitato a ritornare al Signore con tutto il cuore, con digiuno, pianti e lamenti, lacerando il cuore’ (Gl 2,12-13) e Gesù nel Vangelo ci ha messi in guardia dal praticare l’elemosina, la preghiera, il digiuno esteriormente o per essere visti o ammirati come gli ipocriti, ma a essere veri e sinceri con il Signore e decisamente impegnati nel pregare più abbondantemente il Signore, a digiunare da tante cose superflue, inutili e forse dannose (basta pensare al fumo, alla televisione, a tanta stampa) e a fare elemosina donando veramente una parte delle nostre possibilità a chi non ha nulla.

Il Santo Padre ci ha donato un bellissimo messaggio per questa Quaresima che definisce come un ‘tempo propizio per sostare con Maria e Giovanni accanto a Colui che sulla Croce consuma per l’intera umanità il sacrificio della sua vita’. Il Papa consiglia tutti noi a volgere con viva partecipazione il nostro sguardo, in questo tempo di penitenza e di preghiera, a Cristo Crocifisso che, morendo sul Calvario, ci ha rivelato pienamente l’amore di Dio Padre. Amore che si rivela e si manifesta pienamente fin dalle prime battute della Genesi quando l’uomo, scrive il S.Padre: ‘sedotto dalle menzogne del Maligno, si è chiuso all’amore di Dio, nell’illusione di una impossibile autosufficienza (cfr Gn 3,1-7). Ripiegandosi su se stesso’ Adamo si è allontanato da quella fonte della vita che è Dio stesso. Dio, però, non si è dato per vinto, anzi il ‘no’ dell’uomo è stato come la spinta decisiva che l’ha indotto a manifestare il suo amore in tutta la sua forza redentrice. E’ nel mistero della Croce che si rivela appieno la potenza incontenibile della misericordia del Padre celeste. Per riconquistare l’amore della sua creatura, Egli ha accettato di pagare un prezzo altissimo: il sangue del suo unigenito Figlio’.

Quale sarà in questa Quaresima la nostra risposta a un amore così infinito e sconvolgente? Ci suggerisce il S.Padre: ‘La risposta che il Signore ardentemente desidera da noi è innanzitutto che noi accogliamo il suo amore e ci lasciamo attrarre da Lui. Accettare il suo amore, però, non basta. Occorre corrispondere a tale amore ed impegnarci poi a comunicarlo agli altri. Cristo ‘mi attira a sé’ per unirsi a me, perché impari ad amare i fratelli con il suo stesso amore. Guardiamo con fiducia al costato trafitto di Gesù, da cui sgorgano ‘sangue e acqua’ (Gv 19,34)! I Padri della Chiesa hanno considerato questi elementi ‘sangue e acqua’ come simboli dei sacramenti del Battesimo e dell’Eucaristia. Con l’acqua del Battesimo, grazie all’azione dello Spirito Santo, si dischiude a noi l’intimità dell’amore trinitario’. Nel cammino quaresimale, memori del nostro battesimo, siamo esortati ad uscire da noi stessi per aprirci, in un confidente abbandono, all’abbraccio misericordioso del Padre (cfr S.Giovanni Crisostomo, Catechesi, 3,14). Il S.Padre, con forza e decisione, ci invita a vivere questa Quaresima come un tempo ‘eucaristico’, nel quale, accogliendo l’amore di Gesù, impariamo a diffonderlo attorno a noi con ogni gesto e parola.

Concretamente cosa fare in questo tempo di Quaresima?
Volgere spesso lo sguardo al Crocifisso in una Chiesa, in casa, dove lo incontriamo e lasciarci toccare il cuore convergendolo particolarmente a Lui.
Incontrare il Volto di Cristo nell’Eucaristia di ogni domenica e magari di diversi giorni feriali, lasciandoci aiutare a volgere lo sguardo al Crocifisso dalla Parola di Dio nella Messa feriale o leggendo il Vangelo di Luca.
Unirci a Cristo crocifisso offrendo tutte le sofferenze, prove, difficoltà, contrarietà che la vita quotidiana ci propone, e praticando quei sacrifici e rinunce che segnano una nostra libertà verso certe schiavitù e sono un digiuno vero (Tv, fumo, Internet, ecc.).
Lasciarci attirare ogni giorno da Cristo perché, unendoci a Lui, possiamo imparare ad accogliere, amare, ascoltare, perdonare ogni fratello con il suo stesso amore. Così viviamo fedelmente i tre suggerimenti di Gesù: preghiera, digiuno, elemosina-carità.
‘Solo così potremo partecipare pienamente alla gioia della Pasqua’, conclude il S.Padre come meta di questo cammino quaresimale e perché la Pasqua segni davvero un cambiamento del nostro cuore. Maria ci guidi in questo itinerario quaresimale donandoci di sapere pregare, soffrire, offrire, come ha fatto lei, nella sua vita terrena giorno per giorno. Così diveniamo e siamo, per quanti incontriamo, Luce del mondo e Sale sulla terra e siamo e diveniamo santi.

Buona e santa Quaresima a tutti nella benedizione del Signore, sottoponendoci ora con umiltà e con forte desiderio di conversione al segno delle Ceneri.

+ Elio Tinti, Vescovo