Carissimi, dopo il 20 e il 29 maggio la vita della Diocesi e delle Parrocchie non è stata più la stessa. In queste ultime settimane ho incontrato le comunità parrocchiali più colpite e devastate e ovunque ho sempre ricordato che se sono crollate le chiese, la Chiesa, quella di pietre vive, è più che mai attiva e presente come abbiamo dimostrato al Santo Padre con una stupenda accoglienza nel corso della visita del 26 giugno. Proprio da questo evento, che rimarrà a lungo impresso nella memoria della nostra Chiesa, e dalle parole che il Papa ci ha rivolto, vorrei partire per incoraggiarvi ancora di più a vivere con fiducia e speranza questi giorni d estate pur consapevole che non per tutti possono essere vissuti all insegna dello svago e di un pur meritato riposo.
La situazione che state vivendo ha messo in luce un aspetto che vorrei fosse ben presente nel vostro cuore: non siete e non sarete soli! In questi giorni, in mezzo a tanta distruzione e dolore, voi avete visto e sentito come tanta gente si è mossa per esprimervi vicinanza, solidarietà, affetto; e questo attraverso tanti segni e aiuti concreti. La mia presenza in mezzo a voi vuole essere uno di questi segni di amore e di speranza .
Ecco la prima certezza non siete e non sarete soli . Tra coloro che vi sono stati particolarmente vicini permettetemi di ricordare i nostri sacerdoti che in una situazione di emergenza così grave sono stati veramente eroici, anche loro hanno perso tutto ma si sono donati senza risparmiarsi, fino a mettere repentaglio la vita come il caro don Ivan. In questi giorni difficili anch io mi sento confortato dall affetto dei sacerdoti, dei collaboratori e dei tanti fedeli che incontro nel mio cammino. Sono sicuro che insieme ce la faremo.
La sicurezza di cui parla (il Salmo 46) è quella della fede, per cui, sì, ci può essere la paura, l angoscia le ha provate anche Gesù ma c è soprattutto la certezza che Dio è con me; come il bambino che sa sempre di poter contare sulla mamma e sul papà, perché si sente amato, voluto, qualunque cosa accada .
Un sollecito invito che raccogliamo dalle parole del Santo Padre riguarda la nostra fede, da alimentare e sostenere specialmente nei momenti di paura, di angoscia e quando sembra prevalere lo sconforto. A tal proposito esprimo il mio plauso e il mio incoraggiamento a tutti i sacerdoti e gli educatori che sono impegnati nell animazione dei centri estivi in città e dei campi proposti da parrocchie e associazioni. Si tratta di occasioni straordinarie per accompagnare la crescita umana e cristiana, e rafforzare la fede dei ragazzi e dei giovani. Altre occasioni che invito a vivere con una dimensione di preghiera e di attenzione a chi è nel bisogno sono le Sagre parrocchiali, laddove è possibile vanno realizzate anche in modo essenziale, perché l espressione della fede di un popolo non ha bisogno di grandi apparati esteriori. A questo proposito vi attendo numerosi alla processione del 15 agosto per la solennità dell Assunzione di Maria, una tradizione di fede così cara a carpigiani e diocesani che affonda le sue radici nei secoli. Infine vorrei ricordare quanto sia vitale per un credente la partecipazione alla Santa Messa feriale e festiva, anche se in condizioni precarie, infatti è solo in Cristo presente nell Eucaristia che attingiamo la nostra forza.
Rimanete fedeli alla vostra vocazione di gente fraterna e solidale, e affronterete ogni cosa con pazienza e determinazione, respingendo le tentazioni che purtroppo sono connesse a questi momenti di debolezza e di bisogno .
Condividiamo queste belle parole del Papa con chi vive accanto a noi, con coloro che hanno perso delle persone care, che si trovano senza la casa e il lavoro. Il mio pensiero va anche a chi, rivestendo importanti responsabilità, è chiamato a gestire l emergenza e a provvedere alla ricostruzione dei nostri paesi e delle nostre città: amministratori, imprenditori e dirigenti, operatori della sanità, giornalisti, a tutti il mio e nostro ringraziamento per il loro impegno a servizio del bene comune.
Vi confermo la mia vicinanza e Vi auguro, per quanto possibile, un estate serena con uno sguardo di speranza sul futuro perché, come ci ha ricordato Benedetto XVI, così siamo noi rispetto a Dio: piccoli, fragili, ma sicuri nelle sue mani, cioè affidati al suo Amore che è solido come una roccia .
+ Francesco Cavina