Nell’omelia mons. Castellucci ha commentato la pagina del Vangelo del giorno con il racconto del martirio di Giovanni il Battista. “Che ne sarà di questo bambino?”, si diceva di Giovanni alla nascita di fronte ai prodigi che l’avevano accompagnata. Si ipotizzava per lui un futuro radioso. Già nel corso della sua predicazione ci si chiedeva se fosse lui il Messia. Poi il suo progressivo mettersi da parte per far posto al Signore Gesù. Fino a subire la decapitazione si potrebbe dire per un capriccio.
Allora da bambino prodigio al più totale fallimento? No perché Giovanni ha stampato su di se la figura del Cristo, ci viene indicato dal Signore come modello del discepolo: colui che non cede mai alla tentazione di mettersi davanti a Gesù. In più si ha la consapevolezza nel contemplare la figura di Giovanni il Battista che se davanti agli uomini sarò messo da parte davanti a Dio sarò sempre suo figlio.
