Omelia di mons. Manicardi nella Notte di Natale

Pubblichiamo di seguito alcuni stralci dell’omelia del vicario generale, monsignor Gildo Manicardi, pronunciata durante la Messa della Notte di Natale (24 dicembre 2023) nella Cattedrale di Carpi.

Tutta la terra e un solo bambino
Il Vangelo di stanotte ci parla del “censimento di tutta la terra” abitata e di un solo bambino. Siamo invitati a guardare il mondo intero e al tempo stesso al solo bambino Gesù.
Gli uomini e i politici contano le quantità, le statistiche, gli algoritmi.
Dio guarda ai volti delle persone: al volto di Gesù, di Maria, di Giuseppe.

Uno scenario immenso e un piccolo gruppo di pastori
Sullo sfondo lo scenario immenso più grande ancora di tutta l’ecumene, gli angeli cantano: “Gloria a Dio nel più alto dei cieli e sulla terra pace agli uomini, che egli ama”.
L’angelo non è mandato ai governanti che hanno voluto il censimento, ma a uno sparuto e marginale gruppetto di pastori.

Stanotte ci sono alcune domande brucianti per noi

  • Che ne è del canto di pace degli angeli, nel campo dei pastori? Sapete bene dove si trova questo campo: si trova tra Betlemme e la striscia di Gaza, non così lontano dal luogo del “rave” (attacco terroristico del 7 settembre, ndr) e dai labirinti sotterranei di Hamas.
  • Ma che rapporto ha Dio con la pace? Gli preme la pace tra gli uomini o rimane più indifferente di noi all’atroce dolore degli uomini e delle donne?
  • Forse molti pensano: se Dio non manda la pace, se Dio non ci costringe alla pace nemmeno adesso è perché Dio in realtà non esiste.

Il cielo di Dio e il mondo dell’uomo

  • il canto degli angeli si esprime in un dittico perché la terra è dell’uomo e il cielo è di Dio.
  • Dio non può dire all’uomo “scansati che alla terra ci penso io”: perché Dio ha creato l’uomo a sua immagine e somiglianza…
  • Tocca a noi, “gli uomini che egli ama”, essere responsabili sulla terra Dio cerca i volti degli uomini fatti a sua immagine e somiglianza, i suoi rappresentanti sulla terra.
  • Per questo al messaggio degli angeli non segue un’apocalisse dell’onnipotenza di Dio, ma il disegno d’amore e di pace di Dio per la pace sulla terra è affidato ai pastori, agli uomini… a noi.

Ascolteremo questa notte la responsabilità che ci viene rinnovata?
I pastori di questa notte siamo noi. Porteremo a casa il canto degli angeli per costruire la pace nella nostra terra? Ci sono tante violenze anche qui: la violenza che entra nelle famiglie e colpisce soprattutto le donne, il sangue delle risse che ieri notte ha bagnato anche il sagrato del Duomo e Piazza dei Martiri, le aggressioni che spaventano i giovani anche nelle scuole…

Il principale invito del Natale di quest’anno è un appello a non spaventarci: Gesù è nato nel piccolo e anche il futuro nascerà dal piccolo. Non escludiamoci dalla speranza perché siamo piccoli.