Sono sei le chiese riaperte ad oggi in Diocesi: a San Giuseppe, Corpus Domini e Quartirolo si è aggiunta infatti in un primo momento la Pieve della Sagra, e da poche settimane la chiesa di San Lorenzo e Santa Lucia in Gargallo, dopo la necessaria sistemazione, e quella di San Bernardino Realino a Carpi. Anche quest’ultima è stata interessata da alcuni lavori di ripristino e dalla cerchiatura del campanile che era stato danneggiato dal sisma.
Al momento si stanno valutando anche opere che consentano di ottenere l’agibilità per una decina di chiese meno colpite dalle scosse. “Sono stati preparati nove progetti – fa sapere l’economo diocesano Stefano Battaglia – che potrebbero entrare nelle tranches di finanziamento per la ricostruzione previste dalla Regione nel biennio 2012-2014; non è possibile prevedere quanti e quali di questi progetti saranno approvati ma da parte nostra abbiamo fatto tutto quello che potevamo per far presente la gravità della situazione in cui versa la Diocesi”. Ai tecnici la Regione Emilia Romagna ha richiesto, così come ha fatto con le altre Diocesi colpite dal sisma, una valutazione ad ampio raggio per indicare una serie di interventi urgenti nell’ottica della ripresa della vita pastorale sul territorio diocesano.