“Chi vuole diventare grande tra voi sarà vostro servitore… anche il Figlio dell’uomo infatti non è venuto per farsi servire, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per molti”, traendo spunto dal Vangelo di Marco proposto dalla liturgia di domenica 21 ottobre, monsignor Francesco Cavina ha aperto i lavori dell’Assemblea diocesana dell’Azione Cattolica, convocata presso la parrocchia di S. Agata a Cibeno. Ha sottolineato, il Vescovo, la peculiarità dell’associazione: quella di porsi umilmente a servizio delle comunità parrocchiali e diocesane, condividendo la missione stessa della Chiesa.
Ai tanti responsabili, animatori, educatori e semplici associati presenti, la presidente diocesana Ilaria Vellani ha indicato i percorsi di impegno nell’anno associativo appena iniziato. Un anno di rinascita e di ricostruzione per tante comunità ferite dal sisma, un anno in cui riscoprire le ragioni della fede, come suggerito da Papa Benedetto XVI, e di ripresa dei grandi temi suggeriti dal Concilio Vaticano II, nel cinquantesimo anniversario della sua apertura. Particolare attenzione sarà dedicata alla centralità della Parola di Dio, perché “si diffonda e sia glorificata”, come richiesto nella costituzione conciliare Dei Verbum. Un anno, infine, con al centro la figura di Odoardo Focherini, già presidente diocesano di Ac, nell’attesa della sua beatificazione.
A Luigi Alici, della diocesi di Fermo (An), docente di filosofia morale all’Università di Macerata e presidente nazionale di Ac dal 2005 al 2008, è stato affidato il compito di offrire spunti di riflessione su come vivere la fede cristiana nel nostro tempo. Il professore ha evidenziato la notevole frantumazione della società moderna e delle nostre comunità e quindi l’errore di chi preferisce rinchiudersi nella propria “tribù”, privilegiando i piccoli territori, mancando di scrutare i grandi orizzonti. “Il desiderio di infinito è comune esperienza di ogni uomo – ha continuato il relatore – e questo è l’elemento che consente ad ogni credente di poter dire ad ogni uomo in ricerca ‘non sei lontano dal Regno di Dio’”.
“All’Azione Cattolica, e ad ogni credente, è richiesto il coraggio del discernimento e la profezia della testimonianza – ha concluso Alici – perché la storia ci insegna che i grandi educatori sono stare persone capaci di proporre grandi progetti, di trasmettere passione e ideali, con lo sguardo sempre proteso in avanti. La dinamica intergenerazionale, tipica dell’Ac, favorisce la costruzione di un’efficace progettualità per il futuro; la nostra ‘cifra’ spirituale e la speranza delle cose ultime, sono il carburante necessario per camminare nella giusta direzione”.