Nella Notte di Natale, mercoledì 24 dicembre, il Vescovo monsignor Francesco Cavina ha presieduto la Santa Messa presso l’Auditorium di San Rocco a Carpi. “Dio non abbandona l’uomo nella profonda angoscia esistenziale in cui è sprofondato a causa dell’illusione di potere fare a meno di Dio e di costruirsi un futuro indipendentemente da Lui – ha affermato il Vescovo nell’omelia -. Anzi, il Signore si commuove per le sofferenze del suo popolo e desidera porvi rimedio intervenendo personalmente, coinvolgendosi con la sua storia, condividendo la sua vita, assumendo su di sé il peccato ed il male dell’uomo per liberarlo”. Ecco allora il grande mistero d’amore del Natale in cui, ha sottolineato monsignor Cavina, “Dio stesso si fa registrare all’anagrafe e diviene cittadino dell’umanità, il Dio con noi, il Dio per noi. Il Signore opera tutto questo per liberarci dal limite umano. Infatti, questo incredibile, imprevedibile e stupendo Dio, se viene accolto, ci rende partecipi della sua stessa vita divina e ci eleva alla sua stessa dignità”. Dal dono della dignità ritrovata sgorga dunque la gratitudine del popolo di Dio, manifestata, durante la solenne celebrazione della Notte di Natale nel bacio al Bambino Gesù. Un’immagine, questa, in cui Gesù, ha aggiunto il Vescovo, “sembra fragile, facile da eliminare, tanto che lo hanno ucciso, ma questo Bambino è il Signore della vita e dopo tre giorni ha vinto lui. E’ riapparso vivo e c’è: vivo nell’Eucarestia, vivo in ogni comunità di credenti dove crea solidarietà umana e intelligenza nuova della realtà”.