Budrione-Migliarina – Celebrato l’ingresso del nuovo parroco don Michele Zampieri

7 ottobre 2017

Proveniente dalla Diocesi di Verona come “fi dei donum”, don Michele Zampieri è il nuovo parroco di Budrione e Migliarina. Il suo insediamento è stato solennemente celebrato nella serata del 7 ottobre scorso, alla presenza dei parrocchiani, dei famigliari di don Michele e di numerosi fedeli veronesi in rappresentanza della parrocchia natale del sacerdote, Lugo di Grezzana, e di quelle dove ha prestato servizio, Lugagnano e Monteforte. Fra i presbiteri che hanno concelebrato, oltre a quelli di Carpi, il vicario generale monsignor Roberto Campostrini e alcuni confratelli della Diocesi di Verona. Una liturgia semplice, ma molto partecipata, in cui la comunità parrocchiale di Budrione e Migliarina ha voluto porgere a don Michele uno speciale dono di benvenuto: una pianta d’ulivo, per la molteplicità dei significati che rappresenta da sempre, evocando pace, fecondità, benessere, speranza, e benedizione, doni che i credenti sono chiamati a condividere con i poveri e gli ultimi.
 
A manifestare i suoi sentimenti di gioia e di gratitudine don Zampieri ha fatto del suo primo discorso alla parrocchia di Budrione e Migliarina un lungo e sentito elenco di ringraziamenti, intervallato da qualche nota di simpatia. Partendo dal primo grazie, quello al Signore, che “ha fatto grandi cose in quel poco che sono io – ha affermato -. Se qualcuno si chiede se Dio esiste basta che veda che io sono sacerdote. Lo ringrazio perché mi ha sempre dato tante possibilità di vivere belle esperienze. Come sarà, ne sono convinto, quella in mezzo a voi parrocchiani di Budrione e Migliarina, una ricchezza soprattutto per me, più che per voi”. Poi, ha proseguito, “vorrei ringraziare il nostro Vescovo Francesco Cavina per l’accoglienza che ha voluto darmi sin dal primo momento in cui sono venuto a Carpi, nella festività dell’Assunta”. Riconoscenza, espressa da don Michele, anche ai confratelli della Diocesi di Verona, “il vicario generale, monsignor Roberto Campostrini, perché mi ha guidato nel scegliere insieme questa esperienza che il Signore ci stava chiedendo”, don Antonio Sona, il parroco a cui don Zampieri è unito da un lungo legame di amicizia, cominciato nell’adolescenza e proseguito nel servizio a Lugagnano, e i compagni di ordinazione, don Damiano e don Fabio, “che verranno a trovarmi e impareranno a  conoscere anche loro questa terra”. E a quelli della Diocesi di Carpi, presenti alla celebrazione, “qualcuno lo conosco già, altri meno, ma avremo il tempo per conoscerci”. Grazie, inoltre, a tutti coloro che hanno accompagnato ed accompagnano con la preghiera don Michele: dalle Monache del Cuore Immacolato, residenti a Migliarina, “sanno bene cosa vuol dire andare in una terra nuova”, ai parrocchiani di Lugo di Grezzana, paese natale del sacerdote – omonimo di quello del Vescovo Francesco, Lugo di Romagna, come ha ricordato sorridendo don Zampieri -; da quelli di Lugagnano, dove ha svolto i primi due anni di ministero presbiterale, “ricevendo molto di più di quanto ho dato”, a quelli di Monteforte, con cui ha vissuto altrettanti anni come seminarista. Commosso, e non poteva che essere così, il ringraziamento ai genitori e ai famigliari, che “mi hanno sempre seguito nelle scelte della mia vita. La mia è una storia un po’ complicata… talvolta hanno anche sofferto, ma non hanno mai smesso di accompagnarmi”. Infine, l’abbraccio caloroso ai parrocchiani di Budrione e Migliarina. “Saluto tutti voi, ringraziando quelli che hanno animato con cura la liturgia e allestito il momento conviviale. Sono qui per vivere insieme un cammino di crescita, nell’amicizia ma soprattutto nella fede, andando incontro a quella Persona stupenda che è il Signore Gesù. Che sicuramente ci accompagnerà se ci affidiamo a Lui”.
 
Il consiglio pastorale parrocchiale
“A nome del consiglio pastorale parrocchiale di tutta la comunità di Budrione e Migliarina – ha affermato il segretario, Marco Barolo   – vogliamo ringraziare Sua Eccellenza monsignor Francesco Cavina per quanto ha fatto per noi in questi anni. Dal terremoto e nelle successive e numerose prove affrontate, abbiamo sempre ricevuto l’attenzione e la vicinanza paterna del nostro Vescovo, in particolare sostenendo l’Associazione Santi Paolo e Giulia per la gestione dell’asilo parrocchiale, donandoci la comunità religiosa delle Monache del Cuore Immacolato, polmone spirituale per la Diocesi e per la parrocchia, garantendo la presenza costante di un sacerdote per la celebrazione delle Messe domenicali e feriali, soprattutto in questi ultimi mesi, ed infine per questo grande dono, don Michele, sacerdote giovane, stimato e di grandi potenzialità”. Accogliendo dunque con gioia don Zampieri come nuovo parroco, in comunione con monsignor Cavina, ecco allora la più viva riconoscenza della comunità attraverso un’espressione cara al Vescovo: “grazie, grazie, grazie!”. Ringraziamento esteso “ai sacerdoti che si sono succeduti in questi tre mesi per le celebrazioni – ha aggiunto Barolo – e che hanno dimostrato grande benevolenza nei nostri confronti: don Enrico, don Ermanno, padre Andrea e don Marino”. Al neo parroco, la gratitudine dal cuore “per aver accettato di vivere la sua missione pastorale in una parrocchia terremotata, in tutti sensi – ha sottolineato Barolo -, dove c’è rimasto poco, ma dove c’è una comunità semplice e genuina, certo peccatrice però desiderosa di crescere nella fede e nelle opere e che necessita della guida e del riferimento del Buon Pastore”. Nella consapevolezza che il distacco dalla comunità di origine non è indolore per don Michele, così come l’aver accettato di allontanarsi dalla famiglia, e in particolare dai genitori. “Vorremmo esprimere loro la nostra comprensione e la nostra vicinanza: confidate che ci prenderemo cura di don Michele e sarete sempre benvenuti e sostenuti da tutti noi. Caro don Michele – ha concluso Barolo – benvenuto qui tra noi, ti auguriamo, anzi ci auguriamo un buon cammino e che sia gradito al Signore”.
 
Occasione di arricchimento
Nato a Lugo di Grezzana nel 1974, don Michele Zampieri è cresciuto in parrocchia, avvertendo fi n da giovanissimo la chiamata al sacerdozio. Dopo un lungo percorso di discernimento vocazionale, passato anche attraverso il lavoro e l’esperienza di musicista, ha ricevuto l’ordinazione presbiterale il 16 maggio 2015. Già in servizio come diacono nella parrocchia di Raldon, è stato viceparroco a Lugagnano, svolgendo il suo ministero sempre in Diocesi di Verona. Da qui è giunto una quindicina di giorni fa per assumere la guida della parrocchia di Budrione e di Migliarina, spinto da una motivazione che lui stesso definisce “personale”. “Il mio desiderio – spiega – era ed è di mettermi a confronto con altre persone e con altri modi di fare pastorale. Un’occasione di arricchimento, insomma, ed è per questo che quando è stata chiesta la mia disponibilità a venire nella Chiesa di Carpi ho accettato ben volentieri”. Una Diocesi certamente non lontana, “anzi quasi confinante se non ci fosse in mezzo quella di Mantova” dice don Zampieri con una battuta, ma comunque “una terra diversa in cui sono chiamato ad adattarmi e ad inserirmi”. E a costruire nuove relazioni umane, con le persone che ha appena iniziato ad incontrare e a conoscere. “Mi pongo al loro fi nco – afferma – cercando di far sì che possiamo crescere nella vita di fede, in un reciproco scambio di esperienze. Insieme, perché come sacerdoti non siamo degli arrivati, ma anche noi camminiamo, con i fratelli che ci vengono affidati, verso un incontro sempre più profondo con il Signore. Questa è la cosa più importante – conclude – ed è l’augurio che sento di fare alla comunità di Budrione e di Migliarina e a me stesso”.