Com. St.098 del 8 ottobre 2014 – Breve storia di Care per Vescovo

24 agosto 2013: un incendio costringe alla chiusura dell’impianto di Care; le attività di selezione e trattamento dei rifiuti riprendono, ma solo parzialmente, a dicembre 2013 nell’area rimasta integra. Fortunatamente non sono state registrate concentrazioni inquinanti dannose per la salute dei cittadini, anche grazie alle forze dell’ordine e ai volontari scesi immediatamente in campo.
 
Prima di dare le dimissioni, il presidente di Care Demos Malavasi ha precisato che  “l’impianto lavora rifiuti non pericolosi, nello specifico lavora materiali provenienti dalla raccolta differenziata dei Comuni Aimag e da imprese del nostro territorio. L’impianto voluto da Aimag, Unieco e Garc è un fiore all’occhiello per il recupero dei materiali da raccolta differenziata del nostro territorio”.
 
Stima dei danni: ammontano a circa 1 milione e 800 mila euro, cifra che comprende il capannone, l’impiantistica e le macchine operatrici.
Il capannone è stato ricostruito come quello preesistente, nella forma e nelle dimensioni. Per la parte impiantistica sono state previste migliorie.
Per riavviare l’impianto l’investimento complessivo è stato di 3 milioni e 800 mila euro di cui 2 milioni e 700 mila euro per il ripristino e il miglioramento della parte tecnologica e oltre un milione per il rifacimento delle parti edili distrutte dall’incendio.
 
11 dicembre 2013: riapertura parziale dell’impianto dopo il fermo causato dall’incendio del 24 agosto.
Le attività di selezione e trattamento dei rifiuti sono ripartite, solo parzialmente, nell’area del fabbricato rimasta integra dopo l’incendio. Gli enti di controllo hanno dato parere favorevole alla ripresa dell’attività. La zona di lavorazione è distinta dalla porzione di area demolita. Anche i lavori per la ricostruzione del fabbricato partiti poco dopo la riapertura parziale vengono svolti in modo da evitare possibili interferenze fra la lavorazione dei rifiuti e il cantiere della ricostruzione dell’impianto.
Il personale operativo, finora in cassa integrazione, è stato richiamato al lavoro seguendo un principio di rotazione tra gli addetti.
 
Ad appena tre mesi e mezzo dall’incendio, riparte l’attività con la soddisfazione di tutti e del nuovo presidente Care, Paolo Ganassi, che sottolinea: “E’ un segnale forte della volontà di ricominciare per fornire un importante servizio al nostro territorio nella filiera di gestione dei rifiuti e per ridare lavoro al personale operativo”.
 
Agosto 2014: si sono conclusi i lavori per l’installazione del nuovo impianto di Care. Il nuovo impianto nasce per valorizzare le frazioni secche dei rifiuti, in particolare plastica, carta e cartone, legno e imballaggi industriali. La parte finale di selezione viene svolta manualmente dagli operatori in una apposita cabina. Il materiale selezionato per tipologia viene pressato, imballato e inviato successivamente alle specifiche filiere di recupero.
Care tratta i rifiuti della raccolta differenziata che viene effettuata nel territorio Aimag, oltre agli ingombranti provenienti dai centri di raccolta, i rifiuti speciali non pericolosi prodotti dalle imprese del territorio e altri rifiuti derivanti da raccolta differenziata svolta in territori vicini non gestiti da Aimag.
 
Fatturato: ante incendio ammontava a oltre 4 milioni di euro all’anno; obiettivo dell’azienda è attestarsi di nuovo su questo valore per poi migliorarlo.
 
Occupati: 15 persone attualmente lavorano per Care.
 
Sfide: il mercato è ancora in contrazione, ma c’è fiducia anche perché, come osserva il presidente Paolo Ganassi, “le nuove tecnologie utilizzate ci consentiranno di arrivare a gradi di raffinazione e percentuali di recupero ancora migliori rispetto a quelle realizzate in passato, valorizzando meglio i materiali differenziati a recupero, con ulteriori benefici per l’ambiente e il territorio”.