Editoriale del n. 34 del 5 ottobre 2014

L’orsa, i cipressi e gli anziani alla Cappuccina
Con fantasia e sapienza
di Luigi Lamma

Gli anziani che hanno fede sono come alberi che continuano a portare frutto… Come cristiani e come cittadini, siamo chiamati a immaginare, con fantasia e sapienza, le strade per affrontare questa sfida. Un popolo che non custodisce i nonni e non li tratta bene è un popolo che non ha futuro!”. Sono alcune parole che Papa Francesco ha rivolto agli anziani accorsi domenica scorsa a Roma per una festa tutta dedicata a loro, ma indirizzate a noi. Un messaggio, o se si vuole un tweet, che andrebbe girato ad amministratori e politici locali che hanno ridotto la scelta strategica di ampliare i servizi di assistenza per gli anziani della città ad una questione di tutela di un’area verde (che nemmeno si può chiamare parco) da preservare incontaminata dal rischio di nuove costruzioni. E’ paradossale che invece di confrontarsi nel merito di quale possa essere la soluzione migliore, più efficiente e, perché no, più innovativa anche dal punto di vista strutturale e gestionale per dare una risposta ai bisogni degli anziani e delle loro famiglie, si perda tempo ad accapigliarsi per conservare l’area verde Cappuccina. Ora che il ‘bene superiore’, ovvero il verde pubblico, è in salvo sono tutti felici e contenti: l’amministrazione che ha fatto il passo indietro e l’opposizione che canta vittoria. Sono davvero queste le questioni ambientali su cui è necessario mobilitarsi? O piuttosto sono il frutto di un’ossessione ambientalista come quella che ha prodotto le fiaccolate e i sit-in per l’orsa Daniza o la singolare protesta di un giovane di Varese che si è accampato sui cipressi per evitarne l’abbattimento? Fatti accaduti in giorni in cui la cronaca riferiva delle stragi in Iraq e delle tre suore uccise in Burundi, tragedie per le quali non si è sentita eco di grandi mobilitazioni. Non stupisce che una società disorientata sul piano dei valori e priva di punti riferimento etici si ritrovi spesso in balia di un’emotività amplificata dai media e dai social network.
Ciò che lascia perplessi è la facilità con cui chi amministra si lascia condizionare da questo approccio irrazionale alla realtà che, nel caso in questione, avrà come risultato la realizzazione delle nuove strutture per gli anziani sui vecchi casolari presenti nell’area, con tutto ciò che comporta in termini di vincoli e di limiti a progettare soluzioni innovative. Ben altri dovrebbero essere i percorsi di partecipazione e di condivisione delle soluzioni tra cittadini e amministratori di cui si è parlato nei programmi elettorali. Come? “Con fantasia e sapienza”, è già un buon suggerimento.