Inizia domani un percorso formativo per gli operatori delle Caritas parrocchiali. In programma un convegno sui nomadi
Domani primo momento di formazione per gli operatori delle Caritas parrocchiali; in questa serie di incontri si parlerà anche del Convegno ‘Sinti e Rom: conoscerli meglio per accoglierli meglio’ (29 marzo 2014) organizzato in sinergia con la Commissione Migrantes diretta da Stefano Croci.
La Caritas diocesana da tempo è impegnata sul piano assistenziale nei confronti dei nomadi; il direttore don Massimo Dotti sottolinea come ‘la posizione della Caritas è delicata e in continua evoluzione; deve aiutare queste persone, queste nuove generazioni, che sono diverse da quelle passate, ad integrarsi al meglio nel contesto della società carpigiana. Si tratta di famiglie ormai carpigiane da due o tre generazioni ‘ osserva -. Non è più corretto parlare di ‘campo nomadi’, ma di ‘famiglie’, cinque o sei quelle presenti, ognuna con la propria progettualità. Non dobbiamo più vederli come una comunità chiusa in se stessa, ma come persone desiderose di entrare nel mondo esterno. Loro stessi sono i primi a volersi emancipare dell’etichetta che viene ad essi attribuita’.
Don Massimo precisa l’attività svolta dalla Pastorale giovanile e dalla Commissione Migrantes, specie con i bambini: ‘I Sinti non trascurano l’aspetto culturale, ci tengono molto che i loro figli frequentino la scuola, così come curano la vita spirituale, i bimbi seguono il catechismo e ricevono i Sacramenti. Durante quest’anno due educatori dell’Eden si sono sempre recati da loro, abbozzando una sorta di centro estivo per fare giocare i bambini’.
Al lavoro della Pastorale giovanile e di Migrantes si affianca quello delle Caritas parrocchiali, da tempo impegnate nell’accompagnamento delle famiglie sinti che si rivolgono ai centri d’ascolto e di distribuzione alimentare parrocchiali. ‘La necessità di darsi strumenti in più per accogliere la comunità è fra le priorità della Caritas diocesana’, conclude Benedetta Rovatti, operatrice dell’ente.
La Caritas diocesana da tempo è impegnata sul piano assistenziale nei confronti dei nomadi; il direttore don Massimo Dotti sottolinea come ‘la posizione della Caritas è delicata e in continua evoluzione; deve aiutare queste persone, queste nuove generazioni, che sono diverse da quelle passate, ad integrarsi al meglio nel contesto della società carpigiana. Si tratta di famiglie ormai carpigiane da due o tre generazioni ‘ osserva -. Non è più corretto parlare di ‘campo nomadi’, ma di ‘famiglie’, cinque o sei quelle presenti, ognuna con la propria progettualità. Non dobbiamo più vederli come una comunità chiusa in se stessa, ma come persone desiderose di entrare nel mondo esterno. Loro stessi sono i primi a volersi emancipare dell’etichetta che viene ad essi attribuita’.
Don Massimo precisa l’attività svolta dalla Pastorale giovanile e dalla Commissione Migrantes, specie con i bambini: ‘I Sinti non trascurano l’aspetto culturale, ci tengono molto che i loro figli frequentino la scuola, così come curano la vita spirituale, i bimbi seguono il catechismo e ricevono i Sacramenti. Durante quest’anno due educatori dell’Eden si sono sempre recati da loro, abbozzando una sorta di centro estivo per fare giocare i bambini’.
Al lavoro della Pastorale giovanile e di Migrantes si affianca quello delle Caritas parrocchiali, da tempo impegnate nell’accompagnamento delle famiglie sinti che si rivolgono ai centri d’ascolto e di distribuzione alimentare parrocchiali. ‘La necessità di darsi strumenti in più per accogliere la comunità è fra le priorità della Caritas diocesana’, conclude Benedetta Rovatti, operatrice dell’ente.