Com. St.96 del 5 novembre 2013 – Rolo: i lavori di restauro


A seguito degli eventi sismici del maggio 2012 la chiesa parrocchiale di Rolo, dedicata a San Zenone, ha mostrato le debolezze strutturali comuni a molti edifici storici, che sono frutto di uno sviluppo costruttivo durato molti secoli. ‘Nel caso di San Zenone in Rolo – spiega l’architetto Angelo Dall’Asta che ha diretto l’intervento di restauro – ci troviamo in presenza di aggregazioni strutturali-architettoniche che, a partire dal ‘400, hanno continuamente modificato lo stile e l’impianto planimetrico della chiesa. Queste modificazioni, evidenti fino alle ultime cappelle ottocentesche, sono per così dire segno dell’inculturazione della Chiesa alle istanze di ogni epoca. Nello stesso tempo hanno inciso profondamente sulla continuità strutturale dell’edificio determinandone di conseguenza le debolezze’.


 


Complessivamente i danni riscontrati a seguito del sisma sono:


 


1)     Distacco parziale della facciata dai muri longitudinali delle tre navate;


 


2)     Lesione della volta a crociera della prima campata della navata laterale di sinistra


 


3)     Cavillature nelle discontinuità murarie e nelle chiavi degli archi non incatenati


 


4)     Fessurazioni diffuse nella muratura e negli appoggi della volta della sagrestia


 


5)     Diffusione di lesioni all’interno dell’intero edificio sacro


 


6)     Ulteriori lesioni nella sagrestia, con inizio di distacco della facciata prospiciente la via pubblica


 


7)     Allungamento delle lesioni sulle volte interne alla chiesa.


 


Il progetto è stato mirato alla messa in sicurezza ed al miglioramento sismico dell’edificio, nonché alla riqualificazione dell’oggetto architettonico soprattutto in funzione del suo utilizzo liturgico.


Gli interventi realizzati hanno quindi riguardato:


 


a)     L’inserimento di catene trasversali e longitudinali all’edificio;


 


b)     La legatura della facciata e del tetto con ripristino del manto di copertura


 


c)     Il consolidamento delle volte della sagrestia e delle navate laterali nella parte di attacco alla facciata;


 


d)     I risarcimenti locali, attraverso opere di ‘cuci-scuci’ nella muratura;


 


e)     Ripristini e restauri nelle aree interessate dagli interventi.


 


La concezione progettuale e le scelte assunte tendono, quindi, al ripristino della coerenza materica e compositiva delle strutture e dell’ornato della Chiesa, riportando l’edificio all’antica dignità.