Com. St.97 del 5 novembre 2013 – Rolo: l’adeguamento liturgico


Contestualmente all’intervento di restauro è stato possibile completare l’adeguamento liturgico della chiesa – iniziato subito dopo il Concilio Vaticano II – così come già previsto ed approvato poco prima degli eventi sismici.


Grazie all’opera dello scultore Paul De Doss Moroder di Ortisei, sono stati realizzati i poli liturgici: l’altare, l’ambone, e la sede del presidente dell’assemblea.


 


L’altare


‘Fonte e culmine della vita della Chiesa ‘ spiega don Luca Baraldi, direttore dell’Ufficio liturgico diocesano – la cena del Signore ci rimanda al luogo ove essa si consuma, l’altare, ovvero il centro verso cui tende tutta l’assemblea. Con la riforma liturgica del Concilio Vaticano II l’altare ha recuperato con maggiore forza la sua dimensione non solo di luogo del sacrificio di Cristo, ma anche quello di mensa intorno alla quale i discepoli, invitati dal Maestro, si radunano. L’adeguamento liturgico dell’altare della chiesa di Rolo ‘ sottolinea don Baraldi – realizza questi aspetti, sia da un punto di vista della dislocazione spaziale, sia per le forme e l’iconografia. Posto nell’antica area presbiterale, ma proteso verso l’aula dell’assemblea tramite un nuovo spazio rialzato in marmo di Verona, il nuovo altare è realizzato in forma quadrangolare a simboleggiare l’universalità della salvezza realizzata da Cristo e la chiamata che Dio rivolge agli uomini in ogni angolo della terra’.


Si tratta di una fusione di bronzo lucidato dalle cromie calde. Sui lati verticali sono raffigurate alcune scene significative attraverso un linguaggio contemporaneo. Anzitutto sul fronte è rappresentata l’assemblea santa radunata intorno all’unico centro che è Cristo.


Sul retro, lato visto principalmente da chi presiede la celebrazione, l’artista ha inteso rappresentare l’annuncio dell’angelo a Maria.


Il lato sinistro dell’altare ospita la raffigurazione del patrono San Zeno, pastore del popolo veronese prima, e ora anche di Rolo, mentre ammaestra e soccorre le persone affidate alla sua protezione.


Da ultimo, sul lato destro, si trova la rappresentazione della patrona Santa Vincenza martire, che la tradizione presenta come ricca donna romana dedita alla carità.


Il piano superiore dell’altare, la mensa, vede integrata nella fusione di bronzo lucidato una lastra di marmo dello spessore di circa 15 centimetri.


Il complesso scultoreo è completato da una lastra di marmo bianco di Carrara posta nel retro dello stesso. Al momento della consacrazione saranno poste entro l’altare le reliquie di tre santi – Zeno, Vincenza, Bernardino – e del Beato Odoardo Focherini.


 


L’ambone


‘L’ambone, nella tradizione cristiana, è il luogo dal quale nella santa assemblea si fa risuonare la Parola di Dio ‘ spiega don Baraldi -. Pur avendo subito una forte riduzione nei secoli seguenti al Concilio di Trento, esso è stato recuperato nel suo uso concreto e nella sua valenza spaziale dalla riforma liturgica del Concilio Vaticano II. A Rolo l’ambone si presenta come un opera complessa e plurimaterica, in quanto composta di elementi in bronzo ed in marmo bianco di Carrara’.


La struttura marmorea si compone in particolare di un frontale scolpito dalle forme che rimandano vagamente ad una porta, o ad un libro, mentre si apre. L’opera è completata da due sculture in bronzo lucidato: la prima che sormonta il fronte e funge da sostegno per i libro delle Sacre Scritture; la seconda che rappresenta il Risorto che, uscendo dalla tomba, va incontro ai suoi e parla con loro.


 


La sede presidenziale


‘Pur non essendo la cattedra episcopale, né tantomeno un trono ‘ osserva don Baraldi ‘ la sede presidenziale richiama il fatto che chi presiede la comunità parrocchiale lo fa come inviato del Vescovo, che è successore degli apostoli. La soluzione che si ritrova nell’adeguamento di Rolo si presenta formalmente e matericamente armonica con gli altri luoghi celebrativi realizzati’.


La saldezza del marmo bianco della seduta e la morbidezza delle forme dello schienale manifestano i caratteri necessari a chi guida la comunità dei credenti.


Inoltre il suo posizionamento, un poco rialzato, nello spazio dell’aula mette chi presiede in costante posizione di ascolto della Parola e dialogo con l’assemblea.


 


Il crocifisso


‘Se sull’altare si celebra il memoriale della Pasqua del Signore Gesù ‘ spiega don Baraldi – il crocifisso ne è la rappresentazione plastica di più facile lettura. Pertanto la scelta di porre il crocifisso sopra l’altare in corrispondenza dell’arco trionfale della chiesa, ci fa comprendere ancora meglio ciò che avviene quando si celebra la liturgia’.


Il corpo ligneo del Cristo è di manifattura novecentesca, in stile neogotico. Fissato sulla croce, trattata ad oro, rimanda in forme moderne alla dimensione  del dolore superata dalla gloria pasquale.