Il ripristino dopo il sisma
e la consacrazione del nuovo altare
La chiesa di San Zenone in Rolo è la prima della Diocesi di Carpi a riaprire a seguito del sisma di maggio 2012 dopo un consistente intervento di riparazione. Contestualmente, saranno benedetti dal Vescovo i nuovi arredi liturgici, frutto dell’opera di adeguamento alle norme del Concilio Vaticano II già prevista ed approvata prima degli eventi sismici.
Giovedì 7 novembre alle 21 in chiesa la conferenza in cui saranno presentati ai parrocchiani e ai cittadini di Rolo gli arredi; il momento celebrativo con la consacrazione del nuovo altare da parte di monsignor Francesco Cavina, si terrà sabato 9 novembre alle 16.30, alla presenza di molte autorità.
‘Dopo aver sperimentato il disagio e il dolore della mancanza di un luogo sacro dove poterci riunire per offrire il nostro culto al Signore ‘ osserva il Vescovo ‘ possiamo finalmente fare festa nel modo più profondo, perché ci è concessa la gioia di riappropriarci della nostra chiesa più bella e sicura di prima. Ora, possiamo di nuovo godere di uno spazio sacro dove esprimere la nostra vera realtà di uomini: creature in dialogo con il loro Signore ‘ conclude ‘. Esso diventi, ogni giorno di più, il segno della signoria di Dio nella nostra comunità e nella nostra vita’.
‘Non ci siamo abbattuti ‘ commenta il parroco don Callisto Cazzuoli -. Dopo molti mesi, l’impegno delle autorità civili e religiose, dei benefattori, dei tecnici, dei parrocchiani, in particolare del Comitato Restauri, ci riporta ora nella nostra chiesa restaurata per lodare e ascoltare il Signore, celebrare il sacrificio di Cristo e ricevere il Pane del Cammino. La Chiesa, da centro fisico del nostro paese, diventi centro vivo delle menti e dei cuori dei rolesi’.
Edificio migliorato
A seguito degli eventi sismici del maggio 2012 la chiesa parrocchiale di Rolo, dedicata a San Zenone, ha mostrato le debolezze strutturali comuni a molti edifici storici, edifici che sono frutto di uno sviluppo costruttivo durato molti secoli. ‘Nel caso di Rolo – spiega l’architetto Angelo Dall’Asta che ha diretto l’intervento di restauro – ci troviamo in presenza di aggregazioni strutturali-architettoniche che, a partire dal ‘400, hanno continuamente modificato lo stile e l’impianto planimetrico della chiesa. Queste modificazioni, evidenti fino alle ultime cappelle ottocentesche, sono per così dire segno dell’inculturazione della Chiesa alle istanze di ogni epoca. Nello stesso tempo hanno inciso profondamente sulla continuità strutturale dell’edificio determinandone di conseguenza le debolezze’.
‘Il progetto – sottolinea l’architetto – è stato mirato alla messa in sicurezza e al miglioramento sismico dell’edificio, nonché alla riqualificazione dell’oggetto architettonico soprattutto in funzione del suo utilizzo liturgico. La concezione progettuale e le scelte assunte sono state volte, inoltre, al ripristino della coerenza materica e compositiva delle strutture e dell’ornato della chiesa, riportando l’edificio all’antica dignità’.
Gli interventi eseguiti hanno quindi riguardato: l’inserimento di catene trasversali e longitudinali sull’edificio; la legatura della facciata e del tetto con ripristino del manto di copertura; il consolidamento delle volte della sagrestia e delle navate laterali nella parte di attacco alla facciata; i risarcimenti locali, attraverso opere di ‘cuci-scuci’ nella muratura; ripristini e restauri nelle aree interessate dagli interventi.
I nuovi arredi sono opera dello scultore Paul De Doss Moroder di Ortisei. ‘Con la riforma liturgica del Concilio Vaticano II – spiega don Luca Baraldi, direttore dell’Ufficio liturgico diocesano – l’altare ha recuperato con maggiore forza la sua dimensione non solo di luogo del sacrificio di Cristo, ma anche quello di mensa intorno alla quale i discepoli, invitati dal Maestro, si radunano’. Posto nell’antica area presbiterale ma proteso verso l’aula dell’assemblea tramite un nuovo spazio rialzato in marmo di Verona, il nuovo altare della chiesa di Rolo è di forma quadrangolare a simboleggiare l’universalità della salvezza realizzata da Cristo e la chiamata che Dio rivolge agli uomini in ogni angolo della terra.
Al momento della consacrazione saranno poste entro l’altare le reliquie di tre santi – Zeno, Vincenza, Bernardino – e del Beato Odoardo Focherini.
‘L’ambone, nella tradizione cristiana, è il luogo dal quale nella santa assemblea si fa risuonare la Parola di Dio ‘ spiega don Baraldi -. Pur avendo subito una forte riduzione nei secoli seguenti al Concilio di Trento, esso è stato recuperato nel suo uso concreto e nella sua valenza spaziale dalla riforma liturgica del Concilio Vaticano II. A Rolo l’ambone si presenta come un opera complessa e plurimaterica, in quanto composta di elementi in bronzo ed in marmo bianco di Carrara’.
Armonica con gli altri luoghi celebrativi è la sede presidenziale il cui posizionamento, un poco rialzato, nello spazio dell’aula, mette chi presiede in costante posizione di ascolto della Parola e dialogo con l’assemblea. Ultimo elemento di novità è il crocifisso che, posto sopra l’altare in corrispondenza dell’arco trionfale della chiesa, ‘fa comprendere ancora meglio ciò che avviene quando si celebra la liturgia’ osserva il sacerdote. Il corpo ligneo del Cristo è di manifattura novecentesca, in stile neo gotico. Fissato sulla croce, trattata ad oro, rimanda in forme moderne alla dimensione non solo del dolore ma anche della gloria pasquale.
L’intervento di messa in sicurezza e riparazione della chiesa di Rolo è tra quelli, volti alla riapertura degli edifici religiosi, contenuti nell’ordinanza 83/2012 della Regione Emilia Romagna, finanziato per 217.000 euro.