CARPI, 25 APRILE 2020
Il vicario generale monsignor Ermenegildo Manicardi ha rappresentato la diocesi di Carpi alla commemorazione del 75° anniversario della Liberazione sabato 25 aprile a Carpi. La cerimonia, necessariamente senza pubblico, è iniziata alle ore 10 in corso Alberto Pio con la deposizione di una corona d’alloro sotto la lapide che ricorda il beato Odoardo Focherini. Qui monsignor Manicardi ha rivolto al Beato carpigiano una preghiera di intercessione per il dono della pace e ha invocato protezione e salute per tutta la città di Carpi. A seguire in piazza Martiri prima c’è stata una sosta sul luogo dove, il 25 aprile 2011, a causa di un incidente morirono tre cittadini e infine le orazioni ufficiali di monsignor Manicardi, del Presidente dell’Anpi di Carpi Stefano Barbieri e del Sindaco Alberto Bellelli e davanti alla lapide che ricorda gli antifascisti trucidati nell’agosto 1944.
PREGHIERA ALLA CASA DEL BEATO ODOARDO FOCHERINI
Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 25,31s. 34-36)
«Quando il Figlio dell’uomo verrà nella sua gloria, e tutti gli angeli con lui, siederà sul trono della sua gloria. Davanti a lui verranno radunati tutti i popoli. […] Allora il re dirà a quelli che saranno alla sua destra: “Venite, benedetti del Padre mio, ricevete in eredità il regno preparato per voi fin dalla creazione del mondo, perché ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere, ero straniero e mi avete accolto, nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, ero in carcere e siete venuti a trovarmi”.
Il Beato Odoardo ha scritto al cognato:
“Se tu avessi visto, come ho visto io in questo carcere, cosa fanno patire agli ebrei, non rimpiangeresti se non di non averne salvati in numero maggiore”.
Preghiamo:
O Dio nostro Padre, che hai fatto risplendere nel beato martire Odoardo
purezza di fede e piena sottomissione alla tua volontà,
per sua intercessione e sul suo esempio!
dona anche a noi di riconoscere i disegni della tua Provvidenza
in questo tempo travagliato per l’intera famiglia umana.
Fa’ che collaboriamo alla realizzazione di una società più fraterna
capace di custodire i piccoli ed i poveri, i sofferenti ed i fragili.
E per intercessione della Vergine Assunta
e del Beato Odoardo, eccelso imitatore del tuo Figlio nel dono di sé,
concedi alla nostra città e al mondo
il ricupero di una vita sana e generosamente produttiva.
Per il nostro Signore Gesù Cristo tuo Figlio Gesù Cristo,
che vive e regna con Te nell’unità dello Spirito Santo
per tutti i secoli dei secoli.
Amen!
PREGHIERA SUL LUOGO DELL’INCIDENTE AUTOMOBILISTICO
(25 APRILE 2011)
O Dio, Padre della misericordia,
i tuoi pensieri e le tue vie non sono sempre per noi pienamente comprensibili.
Nel luogo di un grave incidente mortale, ti affidiamo loro
e quanti, tra i nostri concittadini, la morte ha strappato
all’affetto dei loro cari in modo inaspettato e violento.
Quando il Figlio dell’uomo verrà a bussare alla nostra porta,
possa trovare ciascuno di noi vigilante nella preghiera,
perseverante nel bene, operoso nella carità.
Amen.
DISCORSO PER LA COMMEMORAZIONE DEL 75° ANNIVERSARIO DELLA LIBERAZIONE E PREGHIERA IN RICORDO DEI CADUTI
Cari Amici Carpigiani vorrei condividere due riflessioni maturate in preparazione a questa celebrazione.
Il nome della nostra piazza
La topografia della piazza merita attenzione: il castello con l’Autorità governativa, i portici dove vive la gente e dove ci sono i negozi, in fondo a chiudere la piazza e al tempo stesso ad aprirla sul cielo la Cattedrale. Dall’altra parte, verso sud, altre case tra cui quella di Odoardo Focherini ragazzo.
Qui intorno a questo centro si sono mossi diversi cittadini famosi: a pochi metri dalla piazza sono nati Odoardo Focherini e un eroe del risorgimento come Manfredo Fanti. Appena al di la del castello Mamma Nina ha avviato la sua opera e Dorando Pietri aprì sulla piazza il famoso bar, tutt’ora esistente, in cui investì i proventi della sua carriera di maratoneta. Questo luogo fu il fulcro dove si sono intrecciate storie e persone molto varie, ma di indiscutibile grande valore.
Mi ha colpito un altro aspetto della nostra piazza: è denominata dalle persone. Non si chiama piazza della Repubblica, o piazza Vittorio Emanuele II, non piazza della liberazione o del 25 aprile 1945, ma questa città ha scelto per la sua grande e meravigliosa piazza il nome molto indicativo di Piazza dei Martiri. Un nome concreto che onora i suoi cittadini. Chi sono i martiri? Sono uomini concreti che fanno la comunità. Martire vuol dire testimone, uno che testimonia un valore che ha scoperto. Se poi per questo valore spende la sua vita, lo si chiama Martire con la M. maiuscola. La toponomastica legata alla piazza mi ha sorpreso anche perché ci sono due nomi che vanno in combinazione: piazza dei Martiri e Cattedrale dell’Assunta. Tutte e due hanno il nome di persone. I martiri, destinati ad assurgere in cielo, e la madre di Gesù Assunta presso il Figlio, sono un bel binomio indissolubile. Si può dire che l’ideazione complessiva di questa nostra città suggerisce che, dopo aver vissuto in questa piazza, dopo essere stati dei martiri nella città degli uomini si può partire verso il cielo di Dio.
Le tre differenti soste di ricordo nel nostro cammino di questo 75° della liberazione
Sono tre passaggi legati alla morte: quella di Odoardo Focherini a Hersbruk, quella di tre nostri concittadini in un incidente il 25 aprile 2011 e, infine, quella per una crudele rappresaglia dei martiri che hanno dato il nome a questa piazza. La giornata di oggi ci confronta necessariamente con la morte: in tutti i tempi gli uomini hanno voluto dimenticare la morte, la nostra società è stata particolarmente brava nel nascondere l’idea della morte ma non la morte stessa. Covid-19 ci ha reso l’esperienza della mortalità fin troppo palpabile: nel mondo intero milioni di uomini in questo momento vivono la paura del rischio della morte. Si può morire in tanti modi, come abbiamo ricordato qui oggi: per un incidente causato dal difetto di una macchina o per errore umano; si può morire a causa della perversione di una ideologia malata che, se non condivisa, si vendica e compie rappresaglie; si può morire perché si è scelto, di donare la propria vita per gli altri: è il caso magnifico di Odoardo Focherini.
La morte può svelare – talvolta con spietatezza e e talvolta con una rivelazione evidente e inattesa – il senso pieno di una vita. La chiesa cattolica non fa santi uomini e donne solo perché molto bravi in vita ma attende la verifica di questo test finale: solo nella morte si vede veramente chi sono stato e chi sono. Tra i titoli che, nel corso dei secoli, sono stati dati alla Madonna c’è anche quello di Regina dei Martiri, per quello che ha sofferto sotto la croce del Figlio. Oggi con non poca commozione vedo la nostra piazza – questa Piazza dei Martiri – racchiusa tra la Cattedrale dell’Assunta, regina dei Martiri, e la casa del Odoardo Focherini il Martire cristiano e laico della nostra città e della Chiesa diocesana. Possiamo essere orgogliosi del nome che la sapienza della nostra città ha saputo scegliere per designare il cuore civico della propria convivenza.
Preghiera
Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.
Amen.
Nel giorno in cui il nostro paese fa memoria grata del dono della libertà riconquistata anche grazie al sacrificio di tanti suoi figli che si sono opposti alla barbarie di ideologie nemiche dell’uomo e della sua vera dignità, chiediamo al Signore di saper custodire e far crescere la ricchezza ricevuta, attraverso un impegno rinnovato nella condivisione, nella solidarietà e nella responsabilità fraterna.
Ascoltiamo la Parola di Dio dal libro biblico della Sapienza
«Le anime dei giusti […] sono nelle mani di Dio, nessun tormento li toccherà.
Agli occhi degli stolti parve che morissero, la loro fine fu ritenuta una sciagura,
la loro partenza da noi una rovina, ma essi sono nella pace. […]
Nel giorno del loro giudizio risplenderanno, come scintille nella stoppia correranno qua e là.
Governeranno le nazioni, avranno potere sui popoli e il Signore regnerà per sempre su di loro».
Sii benedetto, o Dio, Padre del Signore nostro Gesù Cristo,
che nella tua grande misericordia
ci hai rigenerati mediante la risurrezione di Gesù dai morti a una speranza viva,
per una eredità che non si corrompe e non marcisce;
ascolta la preghiera che ti rivolgiamo.
Tu sei il Dio della vita, della libertà e del futuro:
apri le braccia della tua misericordia
a tutte le vittime dell’odio e delle violenze nel corso di innumerevoli guerre.
Ricevili nell’assemblea gloriosa del Paradiso e nella pace.
Conforta quanti anche oggi sono nel dolore, nella fatica e nell’oppressione:
dona loro fortezza e speranza.
Tu che sul cammino degli uomini
hai posto la beata Vergine Maria, nuova Eva, madre di tutti gli uomini,
e regina della pace assunta in cielo,
per sua intercessione sostieni i nostri passi
perché nessun ostacolo ci faccia deviare
dalla strada della giustizia che porta a te, che sei la pace senza fine.
Per Cristo nostro Signore.
Amen.
Il Signore sia con voi
E con il tuo spirito
Vi benedica Dio onnipotente Padre + Figlio e Spirito Santo