Concerto del Gen Verde a cinquant’anni dal “mandato” di Chiara Lubich

Intanto continua il cantiere a Correggio, in preparazione al concerto

Venerdì 7 luglio, alle 21, presso il Palazzetto dello Sport di Correggio (via Per Campagnola 1), si terrà il concerto “On the Other Side” del Gen Verde, con la partecipazione dei ragazzi del progetto “Start Now”. Chi non ha mai sognato di percorrere il mondo in poco tempo? Attraverso “On the Other Side” è possibile, e non solo sorvolando la superficie del nostro Pianeta, ma addentrandosi nelle sue sfaccettate realtà. Ogni brano dello spettacolo evidenzia i particolari di una storia personale o di un intero popolo raccontando il suo lato inesplorato, cioè la ricchezza insita nella diversità e il potenziale che racchiude chiunque si trovi “dall’altra parte”. Video, luci, suono, coreografi e: un mix eclettico di contributi multimediali che faranno da scenario e accompagneranno canzoni completamente nuove e in cinque lingue. Si entrerà insieme nelle “miserie supplicanti” dei sotterranei di una metropoli latino-americana, nella disperazione degli immigrati che affrontano il Mediterraneo con un gommone e nella tensione vissuta nelle strade di Belfast mentre sprofonda in un’insensata violenza. Tra le barricate, si piangerà per la giustizia sociale con Oscar Romero e il popolo salvadoregno. Si visiterà il Walk of Fame di Hollywood e si scorgerà il confine che divide Nord e Sud Corea, per poi esaltare la bellezza della foresta dell’Amazzonia raccontando la distruzione del suo popolo. E tanto altro ancora, in differenti stili come pop, rock, reggaeton music, K-pop e musica latina. Contatto per la prevendita dei biglietti: Daniela Fiorani 349 8816597. I biglietti sono inoltre acquistabili presso l’Erboristeria San Francesco in via Berengario 30 a Carpi. 
 
 
 
Da “Notizie” n.25 del 2 luglio 2017
 
Era il dicembre 1966, al Centro internazionale di Loppiano, quando, attraverso il dono di una batteria verde, nasceva l’avventura musicale dal nome appunto di Gen Verde. A distanza di cinquant’anni, la grinta e l’entusiasmo di quell’inizio, mai venuti meno, anzi incrementati dalle tante esperienze condivise, vivono nelle ventiquattro artiste di sedici Paesi che oggi compongono il gruppo. E che, a sancire il 50° di attività, nella serata del 7 luglio, porteranno in scena a Correggio il loro spettacolo dal titolo “On the Other Side”.
 
Sono due membri del Gen, Sally McAllister dall’Irlanda del Nord e Adriana García dal Messico, ad illustrare il percorso che ha portato il gruppo nella cittadina reggiana, a pochi chilometri da Carpi. “E’ stato il Movimento dei focolari dell’Emilia Romagna ad invitarci a Correggio – spiegano -. Da alcuni anni organizzano un cantiere per i ragazzi e per l’edizione di quest’anno hanno chiesto la nostra collaborazione. Saremo lì dal 4 all’8 luglio con il nostro progetto ‘Start Now’ in cui lavoreremo con un folto gruppo di ragazzi per fare crescere questa ‘scintilla’ di pace che c’è già. Sarà anche un’occasione per condividerla con chiunque partecipi al concerto conclusivo. Ci fa un grande piacere essere parte di questa iniziativa perché crediamo nella potenza di un lavoro fatto insieme”.
 
E’ vero che voi stesse vi occupate di tutto ciò che riguarda le vostre produzioni: quindi siete cantanti, musiciste, ballerine, ma curate anche i costumi, le scenografi e, le luci e… la manovalanza?
Sally: questa è sempre una sorpresa per chi si avvicina a noi! Forse anche perché sono una minoranza le donne che lavorano, per esempio, nel campo delle luci, del suono o dietro le quinte in teatro. A volte ci capita che, dopo un giorno di lavoro per montare la scenografi a, qualcuno ci  chieda: “quando arrivano le artiste?”. E noi allora diciamo: “eccole, sono state qui con voi tutto il giorno!”. Comunque, è fondamentale sottolineare che per noi ogni lavoro è ugualmente importante: da guidare un camion a lavorare al suono, fi no a danzare e cantare, il concerto è frutto del contributo indiscutibile di ognuna delle componenti del Gen Verde. Dunque, condividere con professionalità e passione la nostra convinzione per poter donare agli altri quello che ci ha dato la felicità del nostro lavoro.
 
Come si può spiegare qual è la vita delle artiste del Gen? Perché non si tratta “semplicemente” di esibirsi negli spettacoli ma è una condivisione ben più ampia…
Sally: cerchiamo di vivere in prima persona i valori che vogliamo trasmettere attraverso le nostre canzoni, e cioè la pace, la fratellanza universale, il dialogo, la solidarietà e il rispetto. E proclamiamo questi valori attraverso l’arte che è uno strumento privilegiato per trasmettere convinzioni e ideali. La nostra è un’esperienza che ormai va avanti da cinquant’anni. Ma se i componenti del Gen Verde e lo stile di musica che presentiamo sono cambiati nel tempo, la consegna di Chiara Lubich, fondatrice del Movimento dei Focolari, dataci in quel lontano 1967, rimane attuale. Così anche lo spirito e il messaggio che vogliamo dare è sempre lo stesso: “vuoi cambiare il mondo, incomincia da te!”. Abbiamo composto una canzone per il nostro 50° che si chiama “Turn it Up”, che presenteremo anche a Correggio: dice, in un modo forte e vivace, che vogliamo “alzare la nostra voce” per dire che la pace è possibile.
 
“On the Other Side” è lo spettacolo che vedremo a Correggio: cosa potete dirci sul “messaggio” che intendete trasmettere?
Sally: una caratteristica delle nostre produzioni è che s’ispirano ad esperienze vissute, un binomio che facilita la comprensione del messaggio. Crediamo, infatti, che oggi il mondo sia stanco di sentire parole, senza una realtà di vita, senza vedere i fatti. Noi ci sforziamo di vivere il Vangelo nella vita quotidiana e di condividere la felicità che questo ci dà e i frutti che genera attorno a noi; e lo diciamo attraverso l’arte. San Giovanni Paolo II parlava dell’importanza di fare un “annuncio rispettoso del Vangelo” e abbiamo visto che quando si presenta la fede come “fatto di vita” in questo modo, viene accettata anche da chi non condivide la nostra fede religiosa ma crede nel bene comune. Questa è stata la nostra esperienza negli ultimi anni di tour in varie Paesi europei e anche in Asia. Per esempio, in Gran Bretagna abbiamo lavorato con giovani sikh, musulmani e cristiani e abbiamo visto cadere pregiudizi e ostilità. Proprio questo è il messaggio che vogliamo offrire con “On the Other Side”.
 
Quali sono le difficoltà – se ce ne sono – che incontra l’esperienza del Gen Verde nell’avere spazio e ascolto all’interno del panorama artistico attuale?
Sally: domanda interessante! Credo che le sfide ci sono sia nel mondo artistico, come nella vita quotidiana di qualsiasi persona. Però guardando il grande concerto “One Love Manchester”, organizzato dopo l’attentato alla Manchester Arena in Inghilterra, seguito live da milioni di persone in più di trenta Paesi, mi ha fatto impressione quanti degli artisti hanno nominato Dio, la preghiera, il perdono, l’amore, l’unità. Queste cose dette da giovani artisti che sono delle star per i giovanissimi facevano impatto. Forse veramente stiamo entrando in un altro momento epocale… vedremo!
 
Quali invece sono gli aspetti del vostro “mestiere” che più vi arricchiscono a livello personale e come gruppo?
Adriana: siamo molto diverse, quindi le differenze di Venerdì 7 luglio, alle 21, presso il Palazzetto dello Sport di Correggio (via Per Campagnola 1), concerto “On the Other Side” del Gen Verde, con la partecipazione dei ragazzi del progetto “Start Now”. Contatto per la prevendita dei biglietti: Daniela Fiorani 349 881 65 97 cultura ci sono, ma cerchiamo di viverle bene. Non devono rimanere un inciampo perché sono proprio queste differenze che ci arricchiscono enormemente. Tutte noi al Gen Verde vogliamo promuovere una cultura del dialogo, del perdono, e cerchiamo di viverlo prima di tutto fra noi. A volte ci riusciamo e a volte no, ma abbiamo un “segreto” per andare avanti e si può riassumere in un verbo: “ricominciare”. Ciò, tante volte, vuol dire chiedere scusa, cercare di aiutarci comunicando le nostre difficoltà e facendo proprie le gioie l’una dell’altra, e questa base è fonte inesauribile di creatività che poi si riflette nelle nostre musiche e coreografie e in tutto il nostro lavoro.
 
Come saranno coinvolti i ragazzi nello spettacolo di Correggio?
Adriana: vedrete sul palco come co-protagonisti insieme a noi i 150 ragazzi che parteciperanno al progetto “Start Now”. Nei giorni precedenti al concerto lavoreranno intensamente nei workshop di canto, teatro, danza e percussione e impareranno non solo un pezzo da eseguire durante il concerto ma anche a mettersi all’opera insieme, a far sparire le barriere. Scopriranno che sono più le cose che ci uniscono che non quelle che dividono e potranno fare tesoro di questa esperienza per la loro vita quotidiana. Dunque, venerdì 7 luglio al Palazzetto di Correggio, vedrete un concerto unico perché arricchito della loro presenza, del loro talento, della loro perseveranza. Questo concerto è da non perdere!