Laboratorio Teologico Realino, sabato 16 novembre, convegno inaugurale dell’anno 2024-2025 sul tema del rapporto tra i giovani e il loro futuro, organizzato con il coinvolgimento degli enti locali. Testimonianze di sette giovani, impegnati nello studio, nel lavoro e nel volontariato, e interventi dell’assessore Giuliano Labarani e di Cristina Catellani, insegnante e responsabile del Laboratorio Scuola fede Futuro della Diocesi di Carpi.
I giornalisti sono invitati a partecipare
Il convegno inaugurale del Laboratorio Teologico Realino – previsto inizialmente per lo scorso 19 ottobre e rinviato per l’allerta meteo – si terrà sabato 16 novembre, dalle 10 alle 12.30, presso l’Auditorium Arturo Loria a Carpi (via Rodolfo Pio 1), messo a disposizione dal Comune di Carpi.
“Raccontiamo la speranza: c’è una futura ‘nuova cultura’ nel vissuto dei giovani d’oggi?”, questo il titolo scelto per l’iniziativa che prevede, in un primo momento, la proiezione delle video-testimonianze di sette giovani del territorio, appartenenti alla fascia d’età compresa tra i 18 e i 35 anni, impegnati nello studio, nel mondo del lavoro e nel volontariato. I giovani intervistati sono stati selezionati su indicazione degli enti promotori del convegno, insieme al Laboratorio Realino: Amici del Fegato Aps, Cfp Nazareno, Comitato per la pace Mirandola, Consiglio Missionario Diocesano, Consulta per l’Integrazione dell’Unione Terre d’Argine, Laboratorio Diocesano Scuola fede Futuro, Migrantes Interdiocesana di Carpi e Modena.
Seguiranno gli interventi, in presenza, degli intervistati, e, infine, una sintesi su quanto emerso a cura del professor Giuliano Albarani, assessore a Cultura e interculturalità del Comune di Carpi, e della professoressa Cristina Catellani, responsabile del Laboratorio Scuola fede Futuro della Diocesi di Carpi.
Sono particolarmente invitati a partecipare coloro che, a vario titolo, si occupano di giovani, ma il convegno è aperto a tutta la cittadinanza per la sua valenza culturale e formativa, che va oltre l’interesse esclusivo degli “addetti ai lavori”.