Cristiada, il film a Carpi

Al Cinema Eden il 13 e 14 gennaio

Sarà proiettato al Cinema Teatro Eden di Carpi (via Santa Chiara 18)  martedì 13 gennaio alle 20 e mercoledì 14 gennaio sempre alle 20 il film Cristiada che narra una pagina drammatica della storia del Messico: la guerra civile degli anni 1926-1929. Le due serate saranno introdotte da Daniele Semprini, docente di storia e filosofia al Liceo Corso di Correggio che vanta un’esperienza pluriennale di insegnamento universitario in Messico. A promuovere l’iniziativa l’Ufficio Comunicazioni Sociali della Diocesi di Carpi con il settimanale Notizie, il Centro Incontri Charles Peguy di Carpi, La collina della poesia di Modena, Nuovi Incontri di Maranello, con la collaborazione di Cinetea Associazione Culturale Modena. Costo di ingresso: 5 euro.
Alla prima del 13 gennaio saranno presenti il sindaco di Carpi Alberto Bellelli e il Vescovo monsignor Francesco Cavina. “Sono felicissimo – ha dichiarato monsignor Cavina – che grazie a questa iniziativa venga proposto anche a Carpi come evento culturale il film Cristiada. Ho avuto modo di assistere alla proiezione del film in una delle prime uscite in Italia e sono rimasto davvero colpito. Ritengo sia un film da non perdere sia per il suo valore artistico sia sotto il profilo storico perché narra una vicenda ai più sconosciuta e mette in luce la commovente mobilitazione di un popolo a difesa della libertà di vivere ed esprimere la propria fede”.
Il film Cristiada è diretto da Dean Wright, già direttore effetti speciali de Il Signore degli Anelli, Titanic e Cronache di Narnia. Responsabile della colonna sonora è il vincitore del premio Oscar James Horner. Fra gli attori protagonisti, Andy Garcia nei panni dello stratega militare Enrique Gorostieta Velarde, uomo d’armi indipendente da ogni credo religioso, a cui viene chiesto di mettere la sua esperienza a servizio della causa dei Cristeros, persone umili unite dal desiderio di difendere i loro valori. Nella pellicola compare la figura di José Lui Sánchez del Rio, che a 14 anni divenne portabandiera dei Cristeros. Catturato e torturato, José si rifiutò di pronunciare la frase “muerte a Cristo rey”. Ucciso il 10 febbraio 1928 mentre urlava “viva Cristo rey” è stato beatificato nel 2005 da papa Benedetto XVI.