Dalle associazioni: i campi estivi diocesani di Azione Cattolica

Quest’anno si riflette sulla “rivoluzione della tenerezza” antidoto contro la “cultura dello scarto”

Il valore di uno spazio per formarsi insieme
 
Il tempo estivo possiede una propria preziosità, infatti, per combattere l’estrema calura e soprattutto per trovare spazi più distesi di buone relazioni, riflessione e preghiera, la scelta di partecipare ai campi formativi estivi rimane un’opportunità preziosa. L’Azione Cattolica diocesana promuove sei campi estivi diocesani (giovanissimi biennio, triennio, giovani, giovani adulti, adulti e adultissimi) che ogni anno coinvolgono circa 250 associati, dai giovanissimi agli adultissimi, e che vedono la presenza di partecipanti da molte parrocchie della nostra Diocesi. Alla base di questo grande lavoro di preparazione sta l’idea di trasformare un breve tratto estivo, una settimana o dieci giorni, di un periodo solitamente dedicato alle vacanze, in un tempo più pieno, per prendersi cura della propria formazione insieme agli altri, laici e sacerdoti assistenti. Da qualche tempo, infatti, il senso del formarsi assieme attraversa qualche momento di difficoltà e si fatica, in generale, a comprenderne il grande valore. La tentazione di “amare Dio senza amare il prossimo”, di fare da soli, è sempre alle porte. La cultura nella quale siamo tutti immersi rischia di formare individui narcisisti ripiegati su se stessi e preoccupati del proprio interesse e non persone capaci di vivere relazioni sane al servizio del bene comune. Anche la scelta di “sprecare” una settimana del proprio tempo per rimettere in moto dinamiche relazionali, magari un po’ assopite da un duro anno di impegni di lavoro, e rinnovare il rapporto più importante di tutti, che è quello con il Signore, appare, quindi, piuttosto controcorrente. Il tema che quest’anno è stato scelto da giovani e adulti è un tema del quale si sente tanto parlare ma che ha certamente bisogno di approfondimenti teologici e spirituali: la rivoluzione della tenerezza! Di cosa si tratta? É solo questione di essere più buoni, come a Natale? É questione di cambiare carattere? In che modo la tenerezza ha a che vedere con il nostro Dio, il Padre di Gesù? Come la tenerezza può aiutarci a cambiare questa realtà fatta spesso di durezza e indifferenza? Molti sono i punti sui quali i partecipanti ai campi si concentreranno. Ad esempio, studieremo “la grande malattia di oggi, la cardiosclerosi”. La durezza di cuore è, per Papa Francesco, l’ostacolo principale alla realizzazione di una cultura fraterna e solidale. Il Santo Padre ci ricorda al numero 28 di Amoris Laetitia che “nell’orizzonte dell’amore, essenziale nell’esperienza cristiana del matrimonio e della famiglia, risalta anche un’altra virtù, piuttosto ignorata in questi tempi di relazioni frenetiche e superficiali: la tenerezza.” Quest’ultima, quindi, come rimedio alle relazioni frenetiche e superficiali che segnano tanti passaggi della nostra vita da giovani e adulti. La tenerezza, inoltre, evidenzia come tutti rischiamo di finire nella logica moderna della cultura dello scarto: “Oggi ci vuole una rivoluzione della tenerezza, in un mondo dove domina la cultura dello scarto. Se io scarto non so cosa sia la tenerezza. La tenerezza è rivoluzionaria, la tenerezza è vicinanza, è il grande gesto del Padre verso di noi: la vicinanza del suo Figlio, che si è fatto vicino e si è fatto uno di noi, questa è la tenerezza del Padre”. Oltre al contributo teologico di Papa Francesco, sfrutteremo anche molti contributi di studiosi che oggi si occupano del tema sotto vari aspetti perché è ormai assodato che la società del XXI secolo sta sperimentando le trasformazioni radicali provocate dal processo di globalizzazione e di virtualizzazione del mondo e porta con sé nuove domande e nuove contraddizioni che toccano la vita affettiva ed emotiva di tutte le generazioni. Non appaiono in prima istanza, benché queste restino sempre attuali, con immagini di miniere, di catene di montaggio, di colate d’acciaio e presse inquietanti, ma sotto forma di flussi di informazioni, di input, output e connessioni digitali. In tale evaporazione della materia, che obbedisce a un sistema globale dalle possibilità inaudite e dalle comunicazioni infinite, sembra avvertirsi un altro tipo di pesantezza e opacità della realtà, che tocca la vita sensibile dei cittadini del mondo, consegnandola a una nuova forma di “gravità”. Osservando e ascoltando le donne, gli uomini, i giovani della nostra epoca postmoderna, non si può non avvertire il diffondersi di una malinconia generale, come fosse una radiazione cosmica di fondo, composta da un insieme di depressione ed euforia, esplosa da qualche parte. É come un’umidità di “passioni tristi”, di stanchezza atmosferica, che filtra negli stati d’animo, nei luoghi di lavoro, nelle case delle nostre città. Constatiamo la difficoltà dei soggetti di oggi di disporre di punti-guida, sia per sostenere in modo chiaro le loro decisioni, sia per analizzare le situazioni con le quali devono confrontarsi. Tenteremo così di rinnovare la nostra adesione al Signore Gesù, seguendo il suo cammino, da discepoli, in un mondo che cambia sempre e ci off re continuamente nuove sfide per crescere e dare nuova forma alla risposta alla sua chiamata.
 
Alessandro Pivetti
Presidente Azione Cattolica Diocesana
 
Calendario
• Giovani: 3-11 agosto, Braies (Bolzano)
• Giovani Adulti: 4-13 agosto, Bolbeno (Trento)
• Adultissimi: 6-13 agosto, Ossana (Trento)
• Giovanissimi triennio: 14-22 agosto, Auronzo di Cadore
(Belluno)
• Adulti: 19-26 agosto, Gaiato di Pavullo (Modena)
• Giovanissimi biennio: 22-30 agosto, Auronzo di Cadore
(Belluno)