Diocesi di Carpi comunicato n° 25 del 27 aprile 2024

COMUNICATO STAMPA

Il 1° maggio la messa in Cattedrale per il mondo del lavoro. Il messaggio dei Vescovi italiani sul tema “Il lavoro per la partecipazione e la democrazia”

Su iniziativa delle Acli di Carpi e dell’Ufficio diocesano per la pastorale sociale mercoledì 1º maggio alle ore 18.30 in Cattedrale ci sarà la celebrazione eucaristica presieduta da monsignor Gildo Manicardi, vicario generale, per la festa di San Giuseppe Lavoratore e festa dei lavoratori, alla quale sono invitate tutte le realtà del mondo del lavoro.

Quest’anno la riflessione della chiesa italiana è rivolta in particolare alla relazione tra lavoro, partecipazione e democrazia, in linea con il cammino di preparazione alla Settimana Sociale che si terrà a luglio a Trieste. Nel messaggio dedicato alla Festa dei lavoratori del 1° maggio 2024 i Vescovi ricordano cheOgnuno partecipa con il proprio lavoro alla grande opera divina del prendersi cura dell’umanità e del Creato. Lavorare quindi non è solo un ‘fare qualcosa’, ma è sempre agire ‘con’ e ‘per’ gli altri, quasi nutriti da una radice di gratuità che libera il lavoro dall’alienazione ed edifica comunità: ‘È alienata la società che, nelle sue forme di organizzazione sociale, di produzione e di consumo, rende più difficile la realizzazione di questo dono ed il costituirsi di questa solidarietà interumana’ (Centesimus annus, 41). In questa stessa prospettiva, l’articolo 1 della Costituzione italiana assume una luce che merita di essere evidenziata: la ‘cosa pubblica’ è frutto del lavoro di uomini e di donne che hanno contribuito e continuano ogni giorno a costruire un Paese democratico. Senza l’esercizio di questo diritto, senza che sia assicurata la possibilità che tutti possano esercitarlo, non si può realizzare il sogno della democrazia”.

Quindi prenderci cura del lavoro è atto di carità politica e di democrazia: “A ciascuno il suo è questione elementare di giustizia: a chiunque lavora spetta il riconoscimento della sua altissima dignità. Senza tale riconoscimento, non c’è democrazia economica sostanziale. Per questo, è determinante assumere responsabilmente il ‘sogno’ della partecipazione, per la crescita democratica del Paese”.