Chi si reca in parrocchia o in una chiesa, molto frequentemente affida alle mani dei sacerdoti dei soldi con svariate intenzioni: per la celebrazione di una Messa, per sostenere un’attività caritativa, per un restauro, per ricordare una persona cara, come segno di gratitudine per qualcosa, come segno di appartenenza. Nel sacerdote, per quello che è, per quello fa o anche più semplicemente per ciò che rappresenta, si continua a riconoscere un buon mediatore nella gestione delle nostre off erte. Quando però si parla dell’antico precetto di “Sovvenire alle necessità della Chiesa”, si chiede anche che qualche off erta vada direttamente per il sostegno del sacerdote: lo si riconosce come quell’“operaio del vangelo” che la Comunità da sempre si è sentita in dovere di aiutare. Ma perché sostenere i preti? Il primo e principale motivo è perché si vuole loro bene e desideriamo prenderci cura di loro perché nonostante qualche difetto o qualche caduta, li si riconosce costruttori della Comunità Cristiana, annunciatori e spesso testimoni di valori importanti di fede e per la vita e non solo erogatori di qualche servizio religioso. Il secondo motivo è perché si ha voglia di partecipare alla vita della Chiesa e far sì che l’educarsi alla Buona vita del Vangelo non sia solo un bell’ideale ma qualcosa che ha una concretezza grazie anche all’aiuto dei sacerdoti. Domenica 26 novembre, si celebra la giornata di sensibilizzazione per le Offerte per i sacerdoti. Una buona occasione per invitare tutti a un gesto particolare di affetto e di partecipazione alla vita della Chiesa italiana. I modi per fare l’offerta sono diversi: il bollettino, la carta di credito, il recarsi all’Istituto Diocesano sostentamento del clero, la banca. Prendiamoci cura dei sacerdoti, come i sacerdoti si prendono cura di noi. Doniamo a chi si dona.