Editoriale del n. 5 dell’8 febbraio 2015

L agenda esigente della speranza
C è molto nell agenda esigente che il nuovo Presidente della Repubblica ha voluto delineare. C è la consapevolezza di una unità che lega indissolubilmente i nostri territori, dal Nord al Mezzogiorno, non tracciata su una cartina ma fragilmente costituita dall insieme delle attese e delle aspirazioni della gente. C è una richiesta di impegno, di tutti, che deve essere rivolto a superare le difficoltà degli italiani e a realizzare le loro speranze, a dare risposte efficaci ed adeguate alle sfide di oggi.
Nell agenda della speranza di questo numero di Notizie ci sono le esperienze di chi si fa vicino ai malati, un tempo santo che non è possibile monetizzare perché gratuito. Con la forza che solo il Signore può dare, ci siamo abbandonati totalmente nelle sue mani è la testimonianza di una mamma che ha accompagnato la malattia del proprio figlio e che ci ha aiutato a capire la forza e la speranza che stanno nella dimensione comunitaria della Chiesa, così come in tutte le persone animate da buona volontà.
E sono tante.
Lo dimostrano quotidianamente anche tutti quegli imprenditori che non delocalizzano, testardamente rimangono e tenacemente innovano per dare futuro alle loro aziende e ai loro dipendenti.
Il nostro territorio, che si è visto colpito da uno dei peggiori mali italiani ( un cancro pervasivo che distrugge speranze , così Mattarella ha definito la mafia), ci chiede di mettere al primo posto la solidarietà e il bene comune come antidoto alla globalizzazione dell indifferenza e dell omertà. Tutte queste notizie sono in fondo buone notizie.
Anche noi abbiamo davanti un agenda molto esigente.
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