Enzo Piccinini, fase diocesana processo di canonizzazione
Sabato 10 dicembre nella chiesa di Gesù Redentore a Modena monsignor Erio Castellucci ha presieduto la sessione di apertura dell’inchiesta informativa diocesana sulla vita, le virtù e la fama di santità del servo di Dio Enzo Piccinini. Piccinini, figura di spicco del laicato cattolico modenese, sposo e padre, medico chirurgo e docente universitario, era tra i principali collaboratori di monsignor Luigi Giussani nella conduzione del movimento di Comunione e Liberazione, perse la vita il 26 maggio 1999, a soli 48 anni, in un incidente stradale. Vent’anni dopo, il 6 gennaio 2019, la postulatrice Francesca Amedea Consolini, ha presentato per conto della Fondazione Enzo Piccinini all’arcivescovo Erio Castellucci il libello di domanda per introdurre la Causa per la canonizzazione del servo di Dio, accolta il 26 maggio 2019 nel corso di una solenne concelebrazione in Duomo a Modena con monsignor Mas simo Camisasca, vescovo di Reggio Emilia-Guastalla e don Julián Carrón, presidente della Fraternità di CL.
L’apertura del processo di canonizzazione avviene presso la diocesi nella quale è avvenuta la morte del Servo di Dio: per questo, è stata necessaria la previa acquisizione di un rescritto della Congregazione delle cause dei Santi – una volta ottenuto il consenso del Vescovo di Fidenza – per il trasferimento del foro a Modena. L’anno seguente, il 26 maggio 2020, presiedendo la messa nel 21° anniversario della morte di Enzo Piccinini nella Cattedrale di Carpi, concelebrata dal vescovo di Imola, monsignor Giovanni Mosciatti, l’arcivescovo Erio Castellucci ha annunciato l’arrivo del «nulla osta» della Congregazione per le cause dei Santi per l’introduzione della causa di canonizza- zione del servo di Dio Enzo Piccinini.
Il successivo 29 giugno, mediante un editto affisso per due mesi alla porta della Cattedrale modenese, l’arcivescovo Castellucci ne ha canonicamente informato la comunità diocesana. L’Inchiesta costituisce la parte fondamentale della fase diocesana della causa di beatificazione. I membri del tribunale che hanno prestato giuramento sono mons. Erio Castellucci, arcivescovo abate di Modena-Nonantola, mons. Franco Borsari, delegato episcopale, don Riccardo Fangarezzi, promotore di giustizia, Massimo Poggi, notario attuario e cursore. Ha giurato anche Francesca Amedea Consolini, postulatrice della causa.
Una volta terminata l’escussione di tutti i testimoni presentati dalla postulatrice, si terrà la sessione di chiusura con il sigillo degli atti che verranno portati a Roma e consegnati alla Congregazione delle cause dei Santi.
Queste le parole di monsignor Castellucci nel corso della celebrazione: “Un saluto a tutti, al popolo che si è radunato per questa occasione solenne. Un ringraziamento a Enzo, alla sua famiglia, a tutti i suoi amici, e soprattutto al Signore per averci fatto incontrare e per l’avvio diocesano della Causa.
E’ una richiesta al Signore affinché, come abbiamo appena cantato con le parole di Maria, ci doni l’umiltà del cuore: perché questo è l’atteggiamento giusto per accogliere i doni che lui sparge a piene mani attorno a noi, in mezzo alle nostre storie, sulle nostre strade. Il rito che abbiamo avviato con la celebrazione dei Vespri, e che ora proseguirà, è un rito molto impegnativo per la nostra Chiesa diocesana: è un rito che ha un sapore giuridico, e ha un valore giuridico, ma ha soprattutto il valore che ciascuno di noi mette dentro a questo momento con il proprio cuore, con la propria presenza, con la propria preghiera”.