Esortazione apostolica “Gaudete et exsultate’ – Memoria liturgica del Beato Odoardo

Mercoledì 13 giugno, alle 21, in Sala Duomo a Carpi, presentazione di monsignor Francesco Cavina

Molto partecipata la celebrazione di mercoledì 6 giugno in Cattedrale nella memoria liturgica del Beato, numerosi sacerdoti concelebranti tra cui il provicario don Massimo Fabbri. Presente l’assessore Stefania Gasparini in rappresentanza dell’Amministrazione comunale di Carpi e il presidente della Fondazione Campo Fossoli Pierluigi Castagnetti. Ha animato la liturgia l’Azione Cattolica. Al termine sosta e preghiera davanti alla reliquia.
 
 
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 Mercoledì 13 giugno, alle 21, in Sala Duomo a Carpi, “Gaudete et exsultate. La chiamata alla santità nel mondo contemporaneo”.
Il Vescovo monsignor Francesco Cavina presenta l’esortazione apostolica “Gaudete et exsultate” sulla chiamata alla santità nel mondo contemporaneo. “Beato Teresio Olivelli, difensore dei deboli”: intervento di Domenico Agasso, giornalista de La Stampa e Vaticaninsider, autore della biografia su Olivelli edita in occasione della promulgazione del decreto sull’eroicità delle virtù.
 
“Beato Josef Mayr-Nusser, fedeltà e coraggio”: intervento di Paolo Valente, direttore della Caritas di Bolzano, autore dell’omonimo volume su Mayr-Nusser.
Tutti sono invitati a partecipare.    
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Insieme alla Santa Messa di mercoledì 6 giugno, alle 18.30, in Cattedrale, presieduta dal vicario generale, don Carlo Malavasi, il programma delle iniziative in occasione della memoria liturgica del Beato Odoardo Focherini prevede per mercoledì 13 giugno, alle 21, in Sala Duomo a Carpi, l’incontro pubblico sul tema “Gaudete et exsultate. La chiamata alla santità nel mondo contemporaneo”. Dopo l’introduzione del Vescovo monsignor Francesco Cavina sull’Esortazione apostolica di Papa Francesco, saranno presentate le fi gure dei martiri Teresio Olivelli, amico di Focherini e morto come lui nel campo di concentramento di Hersbruck, e Josef Mayr-Nusser, spirato su un treno merci destinato al lager di Dachau. Per quest’ultimo interverrà Paolo Valente, direttore della Caritas diocesana di Bolzano-Bressanone e autore del volume “Fedeltà e coraggio. La testimonianza di Josef Mayr-Nusser” – intervistato sul numero scorso di Notizie -, mentre di Teresio Olivelli parlerà Domenico Agasso, giornalista de La Stampa e Vaticaninsider. Tutti sono invitati a partecipare.
 
Il difensore dei deboli
Scritto a quattro mani dal giornalista Domenico Agasso e dal padre, lo storico Renzo Agasso, il volume “Il difensore dei deboli. La straordinaria storia d’amore del Venerabile Teresio Olivelli (1916-1945)” fa emergere la statura del martire di Vigevano come “uomo della misericordia”, dall’intensa vita spirituale che si delinea in un crescendo progressivo sulla traccia dell’ideale di diventare strumento nelle mani di Dio facendo della propria vita un’off erta integrale di sé per proteggere i più deboli. Proprio la ritirata di Russia – dove è eroico nel suo sforzo di non abbandonare nessuno – diventa la prova di maturità per l’alpino Olivelli. E anche la premessa alla scelta che compirà dopo l’8 settembre 1943: non aderire alla Repubblica sociale, aff rontando da militare la deportazione. La misericordia di Teresio, però, non è passività: già nel tragitto verso la Germania prova più volte a fuggire e alla fi ne ci riesce. Rientrato a piedi in Italia si unisce ai gruppi cattolici della Resistenza, facendo la spola tra Brescia, Milano e Pavia. “Si schiera per motivi morali e spirituali, non politici – scrivono Renzo e Domenico Agasso -. Resiste al nemico, ma anche all’odio e alla vendetta, perché tutti fi gli dello stesso Padre”. Motivazioni che si condensano nella sua preghiera  dal titolo “Signore facci liberi”, scritta di notte nell’inverno del 1944 e fatta circolare attraverso Il ribelle. Il 27 aprile 1944, a Milano, arriva l’arresto. E’ deportato prima a Fossoli, poi a Gries, Flossenburg e infi ne a Hersbruck.  Uomo della misericordia anche qui: lui che conosce il tedesco smorza gli insulti nel tradurre le parole dei nazisti, condivide il poco cibo, spende parole di conforto, si off re per i lavori pesanti al posto degli altri. Per difendere i più deboli va anche incontro ai pestaggi; proprio uno di questi gli è fatale. Ormai moribondo compie un’ultima opera di misericordia: nei primi giorni del 1945, quando lo ricoverano in infermeria, si preoccupa di donare gli unici vestiti rimasti ad un compagno di prigionia. Muore nella notte tra il 16 e il 17 gennaio, pregando ancora – raccontano i testimoni – “per i compagni di lotta e per i nemici”.   
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Leggere i segni dei tempi insieme al Beato Odoardo
 
A chi pensa che la Famiglia sia più grande della propria famiglia
“Ho incontrato Odoardo Focherini, amministratore delegato de ‘L’Avvenire d’Italia’, nell’ottobre del 1943, quando cercavo salvezza per mio fi glio, per i miei, per me. Ricordo che egli mi disse: ‘Ho sette fi gli e di fronte alla mia coscienza sarei a posto anche se pensassi solo a proteggere loro, ma non posso fare a meno di aiutarvi’. Nella solitudine in cui la ferocia nazifascista lasciò mio fi glio e me, il ricordo del sacrifi cio di Odoardo Focherini mi aiuta a credere che esistano ancora quei valori umani di cui, dopo tante atrocità, si sarebbe portati a dubitare”. (Testimonianza di Laura Bassani, vedova Fink, ebrea salvata da Focherini e Don Dante Sala – Ferrara, 25 novembre 1954)
 
A chi opera nel volontariato a favore dei più deboli e discriminati
Se tu avessi visto, come ho visto io in questo carcere, cosa fanno patire agli ebrei, non rimpiangeresti se non di non aver fatto di più, di non averne salvati in numero maggiore”. (Odoardo Focherini, colloquio con il cognato Bruno Marchesi nel carcere di San Giovanni in Monte a Bologna, maggio 1944)
 
A chi opera nei media, nella politica e nella società
“Il potere è giustifi cato soltanto se impegna la responsabilità di tutti, paritariamente”. “Mai la violenza fi sica o morale – anche se imposta da chi ne ha i poteri – può sostituirsi a una legge”. “Né la razza né le tessere possono avere valore discriminante, contro o pro i diritti dell’uomo”. “L’Italia è parte di una società universale e uguale e non di schieramenti ideologici discriminanti”. “La pace, la tolleranza, il rispetto reciproco sono beni che danno all’uomo forza e carattere”. “La vera ricchezza dell’uomo è sentirsi libero e saper guardare in faccia il prossimo chiunque sia”. “C’è un solo modo di sentirsi veramente liberi: avere il coraggio di dire il contrario”. (Pensieri dettati da Focherini al giornalista Angiolo Berti, redattore del quotidiano cattolico bolognese “L’Avvenire d’Italia”, nel dicembre del 1942)
 
A chi vive in associazione e si impegna nella formazione dei più giovani
“Più volte ho visto Odoardo arrivare trafelato qualche minuto prima dell’Una a fare la Comunione. […] Ne aveva bisogno. Ho capito poi tutto il resto fi no all’off erta suprema: quella Comunione quotidiana, quell’ostinata Comunione quotidiana non era solo la molla della sua dedizione appassionata alla causa del Regno. Era anche il tramite della sua comunione con i ragazzi, i giovani di AC che lì – Gesù e lui – uniti se li portavano in cuore perché potessero imparare a crescere liberi da tutto e da tutti, persino da se stessi: per vivere totalmente la gioia dell’amore a Dio e ai fratelli”. (Don Giuseppe Tassi, ricordi da chierichetto in Duomo pronunciati in un’omelia su Focherini)
 
A chi sta vivendo la sofferenza, il dolore e la perdita
“La sola certezza che nulla di ciò che è dolore e soff erenza va perduto, ma che tutto si tramuta in benedizione se accettata con fede ed off erta a Dio, dà la forza per pensare a te ed ai piccoli con una minore angoscia paventando i pericoli del peggio che pessimisticamente si può e fatalmente si è portati a pensare. La soff erenza è tutta lì… tutto il resto non si sente o appena si percepisce, sopraff atto da questo pensiero che talvolta pare troppo pesante. E sarà ancor poco? Se il Signore vorrà o permetterà un prolungamento o un aggravamento? Fiat voluntas Dei Mariolina e con immutata certezza che tutto dobbiamo donare con generosità, accettiamo con animo il più sereno possibile la croce, se verrà, più pesante e avanti”. (Lettera alla moglie Maria Marchesi dal Campo di Concentramento di Fossoli, 13 luglio 1944)
 
A cura di Francesco Manicardi – Gruppo di lavoro per il Beato Odoardo Focherini
 
 
 
 
 
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Il Gruppo di lavoro dal Vescovo
Sposi, scuole e campi estivi
Nei giorni scorsi il Vescovo, monsignor Francesco Cavina ha ricevuto il Gruppo di lavoro per il Beato Focherini per un confronto sul lavoro svolto in questo ultimo anno e su alcuni possibili spunti di approfondimento da condividere con la comunità diocesana. Sul versante della spiritualità coniugale è emerso come la relazione d’amore tra il Beato Odoardo e la moglie Maria, oggi ancora più documentata, rappresenti una significativa testimonianza per le coppie di sposi e per i cammini di preparazione al matrimonio. Alcune esperienze sono già state realizzate e si potrà collaborare con la Pastorale familiare per meglio strutturare la proposta. Sempre molto vivace la richiesta da parte delle scuole sia nel territorio della Diocesi ma anche fuori, di conoscere la fi gura del Beato Focherini, inserito in percorsi didattici sulla memoria. Un auspicio espresso dal Vescovo è che le fi gure di Odoardo Focherini e di Mamma Nina, vengano presentate in modo continuativo, ad esempio all’interno dei Grest e dei campi estivi, e nei percorsi formativi di bambini e ragazzi, affinché fin da piccoli possano conoscere i testimoni della fede a loro vicini. Per quanto riguarda nuovi studi e approfondimenti sui documenti c’è da registrare l’impegno di Maria Peri nella stesura di una tesi di laurea sulle lettere della moglie del Beato Odoardo, da poco emerse dall’archivio di famiglia, la cui discussione è attesa per l’autunno prossimo. Infine, una curiosità che riguarda lo studio condotto da una classe di un istituto superiore di Tel Aviv su alcuni Giusti tra le Nazioni italiani, tra cui Odoardo Focherini e che ha prodotto la realizzazione di una pagina
 
 
Martiri, il loro esempio più forte delle divisioni
Sono trascorsi cinque anni da quell’indimenticabile giornata, il 15 giugno 2013, che ha visto la grande piazza, cuore della città di Carpi, ospitare la solenne celebrazione della beatificazione del fedele laico Odoardo Focherini. Da allora, ogni anno, in occasione della memoria liturgica del Beato, fissata il 6 giugno, la Diocesi di Carpi ha rinnovato la sua gratitudine e manifestato la sua devozione sottolineando di volta in volta, in sintonia con il cammino indicato alla Chiesa dal Papa, alcuni aspetti della testimonianza di Odoardo Focherini sempre attuali e validi. Vale la pena ricordarli per non dimenticare il cammino percorso insieme.
 
Un po’ di storia
Nel 2015, presso la chiesa di San Bernardino da Siena, nella parrocchia del Beato, è stato evidenziato il suo essere marito e padre, il rapporto speciale con la moglie Maria, la dimensione comunitaria e sociale del matrimonio. Nel 2016, a Mirandola, altra parrocchia frequentata dalla famiglia Focherini, nell’anno della Misericordia, l’attenzione si è spostata sulla spiritualità del martire, testimone della misericordia. Nel 2017, ricorrendo anche il 110° anniversario della nascita, abbiamo avuto la gioia di poter celebrare la memoria in Cattedrale e qui collocare, in attesa di una sistemazione definitiva, il reliquiario e l’immagine del Beato da affidare alla devozione e alla preghiera dei fedeli. Lo scorso anno hanno guidato la riflessione le parole di Francesco, in visita a Carpi nel mese di aprile, e che ricordiamo affinché restino ben incise nella memoria e nella vita di ogni credente, specie l’invito ai laici ad essere protagonisti: “Richiamando l’ardore apostolico di due fi gure laicali della vostra terra, il Beato Odoardo Focherini e la Venerabile Marianna Saltini, testimoni della carità di Cristo, saluto con gratitudine voi, fedeli laici. Vi incoraggio ad essere protagonisti della vita delle vostre comunità, in comune con i vostri sacerdoti: puntate sempre su ciò che è essenziale nell’annuncio e nella testimonianza del Vangelo”.
 
La chiamata alla santità
Quest’anno, ancora una volta, la memoria del Beato Focherini sarà l’occasione per soffermarsi su un documento del magistero di Francesco, forse passato un po’ sottotraccia ma che siamo invitati a riprendere, si tratta dell’esortazione “Gaudete et exsultate – La chiamata alla santità nel mondo contemporaneo”. Dopo la celebrazione in Cattedrale, il 6 giugno, presieduta dal Vicario Generale don Carlo Malavasi, sarà il Vescovo, monsignor Francesco Cavina, a presentare l’esortazione, mercoledì 13 giugno in Sala Duomo. Sarà un momento speciale nel quale si vivrà appieno la comunione dei santi, dei martiri vittime dell’odio verso la fede dei regimi totalitari, morti nello stesso campo di concentramento di Hersbruck, come Focherini e Teresio Olivelli, oppure su un treno merci destinato al lager come Josef Mayr-Nusser. Due autorevoli biografi, il giornalista Domenico Agasso (La Stampa – Vaticaninsider) per Olivelli, e Paolo Valente, direttore della Caritas di Bolzano, per Mayr Nusser, presenteranno queste splendide fi gure di laici, fedeli a Cristo e al suo Vangelo, fi no al punto di sacrificare la loro giovane vita. C’è una trama, un po’ negata e poco conosciuta, che unisce decine di migliaia di cristiani periti nei campi di concentramento per avere tenuto fede al comandamento evangelico dell’amore verso Dio e verso il prossimo. Pochi sanno, ad esempio che a Dachau, c’è il più grande cimitero di preti cattolici del mondo, oltre 1000, lì deportati da ogni parte d’Europa. Se ne dovrà riparlare. C’è stata la luce del martirio ad illuminare le tenebre di quel periodo della storia, la luce di fedeli che hanno risposto alla chiamata alla santità così come veniva richiesto loro, in quel momento e in quella situazione. Così anche per noi è quanto mai importante riflettere sulla nostra chiamata alla santità oggi di fronte a questi esempi.
Gruppo di lavoro per il Beato Odoardo Focherini
 
Materiale informativo e devozionale
Si informa che il deposito dei materiali divulgativi e devozionali riguardanti il Beato Odoardo Focherini (libri, mostra, santini, depliant, piccole biografi e) si trova presso l’Ufficio Comunicazioni Sociali in Curia. Info: direttore_ucs@ carpi.chiesacattolica.it – 335 5274511). Si ricorda che il Gruppo di lavoro per il Beato è sempre disponibile per l’animazione di incontri e testimonianze su Focherini.
 
Reliquia
La reliquia del Beato Odoardo Focherini ora è affidata alla Cattedrale. Può essere richiesta dalle parrocchie previa autorizzazione del Vescovo.É sempre auspicabile da parte di parrocchie, associazioni e gruppi la realizzazione di momenti dedicati alla conoscenza e al culto del nostro Beato, come veglie o settimane di preghiera soprattutto in occasione della memoria liturgica che si celebra il 6 giugno.