Museo diocesano, la Confraternita della Misericordia

“Una Confraternita per i giustiziandi. La Confraternita della Misericordia e l’assistenza ai condannati a morte”. In occasione del Festivalfilosofia 2022, dedicato al tema della giustizia, al Museo diocesano la mostra documentaria a cura di Andrea Beltrami e Mauro Giubertoni. Presentazione sabato 17 settembre, alle 16.30, con gli interventi dei curatori.
In occasione del Festivalfilosofia, che quest’anno ha come tema la giustizia, il Museo diocesano di arte sacra “Cardinale Rodolfo Pio di Savoia” propone una esposizione di documenti riguardanti la Confraternita della Misericordia, un sodalizio antico sorto a Carpi, assieme ad altre realtà assistenziali, con il compito di esercitare opere di pietà e di assistenza ai bisognosi, ma anche di accoglienza e di educazione dei cosiddetti “esposti”, ossia i neonati abbandonati e affidati alle cure dei confratelli. Fra tali attività, una in particolare interessa il versante della giustizia, ovvero l’assistenza ai condannati a morte, il loro conforto durante i giorni precedenti al supplizio e la cura della loro sepoltura. Un tema di non facile approccio emotivo raccontato nelle carte esposte, provenienti dall’archivio della Curia vescovile e della Cattedrale di Carpi, recentemente ordinato da Mauro Giubertoni, curatore della mostra insieme al direttore del Museo, Andrea Beltrami.
“Nelle teche – spiega Beltrami – sono esposte trascrizioni dei primi documenti trecenteschi della Confraternita, testamenti originali del XVI secolo, ‘inviti’ a pregare per le anime dei giustiziati e le ‘istruzioni’ su come accompagnare il condannato alla pena preoccupandosi, poi, anche della sua adeguata sepoltura. Un pannello esplicativo – prosegue – racconta la lunga storia della Confraternita della Misericordia, soppressa nel 1782. Ne raccolse la pietà religiosa nei confronti dei condannati e i carcerati la Confraternita dei Sacchi Bianchi, di antica origine in Italia, ma fondata a Carpi nel 1626 per iniziativa di Padre Giovanni Battista da Sestola. Ebbe sede nella pieve di Santa Maria in Castello detta la Sagra: soppressa e ripristinata più volte, acquistò stabilità nel 1826 con approvazione del Duca di Modena, Francesco IV, e del vescovo di Carpi, Filippo Cattani. Tracce di detta Confraternita si hanno ancora alla fine del XIX secolo”.
Una mostra dunque interessante e originale, sia nella scelta dei pezzi esposti sia nelle tematiche trattate, che restituisce uno spaccato dell’opera assistenziale in città e di alcune dinamiche di applicazione della giustizia.
Durante il Festivalfilosofia il Museo diocesano (chiesa di Sant’Ignazio, corso Fanti 44, a Carpi), sarà aperto: venerdì 16 e sabato 17 settembre dalle 10 alle 23, domenica 18 settembre dalle 10 alle 21. Ingresso gratuito.
 
Nella foto allegata:
Ippolito Bianchini Ciarlini, Crocifissione e i Confratelli dei Sacchi Bianchi (sec. XIX), tela esposta al Museo diocesano, proveniente dalla pieve di Santa Maria in Castello detta la Sagra.