Il lavoro del Coordinamento diocesano ha completato l’analisi dei progetti pervenuti con la scadenza del 31 luglio 2020. Sono stati 42 i progetti presentati che uniti a quelli della prima fase arrivano a 87 richieste per il Contributo Straordinario 8×1000 stanziato dalla Conferenza Episcopale Italiana (Cei).
Le richieste più numerose di questa seconda fase riguardano il sostegno dei bambini e ragazzi nello studio, attraverso doposcuola mirati a garantire un supporto didattico e cognitivo a bambini con scarso sostegno famigliare o particolari disturbi dell’apprendimento. Anche da parte delle scuole dell’infanzia di ispirazione cattolica sono arrivate richieste per la realizzazione di percorsi di specializzazione nell’accoglienza qualificata di bambini con “bisogni speciali” per dare l’opportunità a tutti i piccoli di vivere in una dimensione comunitaria in cui le diversità possano realmente diventare una risorsa per ognuno di loro, valorizzando le potenzialità di tutti. Altre scuole hanno richiesto strumentazioni tecnologiche utili per lo svolgimento dei compiti e di ricerche specifiche.
Anche per l’area “Vacanze sollievo per disabili”, vi sono state richieste da parte di associazioni e parrocchie presenti sul territorio per sostenere i campi e le attività estive, di cui si è già data notizia sul settimanale diocesano Notizie.
Non è mancata l’attenzione da parte delle parrocchie per le famiglie e le persone momentaneamente in difficoltà per mancanza di lavoro e nella necessità di un supporto non solo finanziario ed economico ma anche psicologico utile ad affrontare il periodo post-pandemia.
Tante le richieste a sostegno di educatori e capi scout al fine di individuare al meglio i bisogni di bambini e ragazzi e delle famiglie nel post pandemia e trovare gli strumenti idonei alla ripresa delle attività educative e della socialità dopo il tempo del lockdown.
Aiuto alle parrocchie per mancati introiti
A fronte di richieste pervenute per contribuire a sostenere investimenti e/o situazioni debitorie pregresse da parte soprattutto di alcune parrocchie, la Commissione ha ritenuto di riconoscere ed erogare una seconda tranche per tutte le comunità parrocchiali pari a due mesi di mancati introiti da offerte. In tal modo si è inteso coprire completamente i tre mesi di interruzione delle celebrazioni in presenza – a causa della pandemia – e quindi di mancato introito per tutte le comunità parrocchiali e non solo per quelle impegnate in spese speciali (peraltro non sempre connesse al Covid).
Potenziato il Fondo di solidarietà parrocchie povere
Si è inoltre deciso di destinare i resti del contributo straordinario 8×1000 – ossia dell’operazione che abbiamo chiamato “Ripartire per ripartire” – per accrescere il Fondo diocesano di solidarietà per parrocchie povere, che sosterrà le comunità parrocchiali con prestiti facilitati e, dove si rendesse necessario, anche con contributi a fondo perduto. Come si ricorderà il fondo è stato avviato con i 20.000 euro donati dalla Caritas per sottolineare la consapevolezza che i poveri più poveri sono nelle parrocchie che non hanno reali prospettive di poter aiutare.