Nel complesso periodo che l’Italia sta vivendo a livello politico, sociale e anche ecclesiale, è importante una bussola per orientarsi. La navigazione non è facile tra tante opinioni, sensazioni, emozioni e concetti. I cristiani, certo, trovano nel Vangelo la loro grande bussola; la parola di Gesù non insegue la cronaca, ma tocca le profondità del cuore: e proprio per questo è sempre attuale e illuminante. Anche la parola della Chiesa, specialmente attraverso i successori di Pietro scelti dallo Spirito – oggi Papa Francesco – è una bussola che orienta la mente dei credenti e di tutti i cercatori di speranza. Stupisce che alcuni cattolici siano così critici verso il Papa da contrapporre la “verità”, brandita come un’arma, a colui che proprio della verità è custode; senza rendersi neppure conto che il presunto disorientamento causato dal Pontefice è in realtà originato da loro. Ma tra le bussole di cui i cattolici italiani dispongono, riserverei un posto speciale ad “Avvenire” e ai settimanali diocesani, come il nostro “Notizie”. Cerco di ritagliare ogni giorno uno spazio per scorrere questi preziosi giornali e fermarmi sugli articoli che mi sembrano più utili: e quando il tempo è tiranno ne metto da parte alcuni, per poterli leggere con calma in un altro momento. Apprezzo molto i toni fermi e ragionati, ben lontano dalle parole urlate di certi quotidiani e settimanali, che si sostengono perché combattono il nemico o se lo inventano. “Avvenire” e “Notizie” informano e formano; discutono e approfondiscono; riescono a comunicare in maniera interessante anche le esperienze belle e costruttive, arte molto più difficile che trasmettere la cronaca nera e le dietrologie. Sono, insomma, veicoli delle “good news”, che è un modo aggiornato di dire “Vangelo”.
Monsignor Erio Castellucci