Verso la Giornata nazionale del prossimo 7 febbraio: riflessioni sul messaggio dei Vescovi partendo dal servizio del Cav Mamma Nina
Il legame inscindibile tra libertà e vita è il tema su cui si sofferma il messaggio dei Vescovi italiani in occasione della 43ª Giornata nazionale per la vita che si celebrerà domenica 7 febbraio. “Qual è il senso della libertà? – si legge nel documento -. Qual è il suo significato sociale, politico e religioso? Si è liberi in partenza o lo si diventa con scelte che costruiscono legami liberi e responsabili tra persone? Con la libertà che Dio ci ha donato, quale società vogliamo costruire?”. Domande che interpellano i credenti, in modo particolare in questo anno segnato dalla pandemia, ma anche dedicato, per volontà di Papa Francesco, ad un approfondimento sulla Esortazione apostolica postsinodale “Amoris laetitia” sull’amore nella famiglia, a distanza di un quinquennio dalla pubblicazione. “A ben pensarci, la vera questione umana non è la libertà, ma l’uso di essa – si legge ancora nel messaggio dei Vescovi -. La libertà può distruggere se stessa: si può perdere! Una cultura pervasa di diritti individuali assolutizzati rende ciechi e deforma la percezione della realtà, genera egoismi e derive abortive ed eutanasiche, interventi indiscriminati sul corpo umano, sui rapporti sociali e sull’ambiente”. Su queste considerazioni interviene Giulia Guidetti, presidente del Centro di Aiuto alla Vita (Cav) Mamma Nina, impegnato sul territorio di Carpi e Mirandola nel prevenire l’aborto e nel sostegno alla maternità difficile.
Giulia, i sostenitori del diritto all’aborto affermano da sempre che tale diritto sia, finalmente, l’affermazione della libertà della donna di scegliere di interrompere una gravidanza ritenuta, per vari motivi, indesiderata. Ma, in base alla vostra esperienza come Cav, non capita spesso che a questa decisione si arrivi tutt’altro che liberamente, ma sotto la spinta di vari condizionamenti…