Lunedì 26 novembre

Il Consiglio Pastorale diocesano su ruolo e vocazione dei laici nella Chiesa Corresponsabili: come?

secondo incontro del Consiglio Pastorale Diocesano


Lunedì 26 novembre si è svolto il secondo incontro del Consiglio Pastorale Diocesano che si è concentrato sul tema ‘La corresponsabilità dei laici nella vita e nella missione della Chiesa’. Ha introdotto il tema una relazione del prof. Trionfini Paolo, presidente diocesano dell’Azione Cattolica,   evidenziando subito alcune sfide che devono essere in qualche modo affrontate per dare corpo alla corresponsabilità, che è di tutto il popolo di Dio e non solo dei laici, nella vita della Chiesa. La prima è una sana dialettica tra le pratiche di vita e le istituzioni: concepire la missione fuori dalla vita della Chiesa non porta a niente. Il secondo nodo riguarda la formazione: si vive la corresponsabilità solo se si vive da discepoli autentici, la formazione quindi è un diritto e un dovere. Il terzo nodo è la diffusione di una cultura individualista: è importante curare al meglio le forme partecipative quali i Consigli pastorali e le commissioni. Spesso per i tempi stretti vengono scavalcati facendo però così venir meno la dimensione della corresponsabilità. Come quarto nodo si può individuare la corresponsabilità nei confronti delle generazioni più giovani: come laici e componenti del popolo di Dio, abbiamo la responsabilità di ridurre il solco intergenerazionale che appare in modo preoccupante, non solo in termini civili ma forse anche religiosi. Un altro nodo è rappresentato dalla coerenza tra il fine che le varie iniziative ecclesiali dovrebbero avere e lo stile con il quale le realizziamo: rischiamo spesso di non far corrispondere lo stile con il fine o viceversa.


Infine va tenuto presente il ruolo che la Chiesa ha verso il bene comune: la Chiesa non vive per se stessa ma per la salvezza del mondo.


Durante il dibattito ci si è confrontati soprattutto sul tema fondamentale della ‘Pastorale d’ambiente’ e sulla situazione delle associazioni cattoliche di categoria, oggi in grave crisi nonostante i richiami dei Vescovi. Su questi aspetti alcuni hanno evidenziato come la cosa su cui valga la pena perseverare nella realtà contemporanea sia la piena formazione di Cristo nei credenti, affinché, attraverso la loro esistenza, Cristo venga accolto e irradiato nella storia.


Infine si è riflettuto sulle difficoltà di funzionamento degli organi di partecipazione (consigli pastorali, commissioni’) che, a tutti i livelli, spesso sono poco curati e non valorizzati in modo molto adeguato anche quando si fanno scelte pastorali importanti.


Al termine del dibattito il Vescovo ha posto l’accento sul tema della ‘ministerialità‘ che sta alla base della corresponsabilità, ritenendo che essa debba notevolmente maturare nei credenti. Ha detto il Vescovo: ”la chiesa è fatta di laici che, in virtù del battesimo, si prendono un impegno. Siamo tutti servi, e il cristiano, con Cristo, prende la croce su di sé e serve’Vale la pena allora in questo senso curare particolarmente il ruolo della famiglia cristiana, la nostra formazione, valorizzando in particolare gli esercizi spirituali e i campi scuola dell’Azione Cattolica, le relazioni interpersonali, perché le parrocchie appaiono troppo chiuse e stantie, e i vari ministeri che, numericamente troppo scarsi nella nostra diocesi, sono il segno della vitalità di una comunità’.


 


Simone Ghelfi