“Odoardo Focherini ha preso sul serio la fede: ciò significa che egli l’ha accolta come unica norma di vita e di condotta, ritraendone una grande serenità ed una profonda gioia spirituale”. Con queste parole il vescovo di Carpi, monsignor Francesco Cavina, ha ricordato il Venerabile Servo di Dio Odoardo Focherini nel corso della messa celebrata giovedì 27 dicembre a Carpi, nell’anniversario della morte. Presenti alla celebrazione anche monsignor Bassano Staffieri e monsignor Elio Tinti, oltre ai famigliari e alle autorità civili e militari in rappresentanza delle diverse città e paesi che fanno parte della storia di Odoardo Focherini.
La morte di Focherini avvenne nel campo di concentramento di Hersbruck, uno dei sottocampi Flossenburg in Germania, nel 1944, a seguito di una setticemia. L’arresto prima e la prigionia poi furono dovuti all’impegno di Focherini, padre di sette figli, dirigente dell’Azione Cattolica e amministratore dell’Avvenire d’Italia, per mettere in salvo centinaia di ebrei perseguitati dalle leggi razziali. Quest’anno il ricordo dell’anniversario della morte di Focherini apre di fatto il programma delle celebrazioni che la Diocesi di Carpi e altre istituzioni stanno organizzando in preparazione alla solenne beatificazione che avverrà il 15 giugno 2013. Sempre nel corso dell’omelia monsignor Cavina ha esortato ad assumere Odoardo Focherini come esempio di vita cristiana soprattutto in questo Anno della Fede: “Egli è un esempio raggiante di come in un cristiano – consacrato al Signore mediante i sacramenti del Battesimo, della Cresima e del Matrimonio, e che partecipa quotidianamente all’Eucarestia – Cristo possa divenire la forza ispiratrice, fattiva ed operante della sua vita coniugale, professionale, culturale, religiosa e civile”. Toccante il passaggio in cui monsignor Cavina ha ripreso il brevissimo testamento, raccolto da alcuni testimoni nell’infermeria del campo di concentramento, segno di una fede vissuta eroicamente fino all’ultimo istante: “I miei sette figli… vorrei vederli prima di morire… tuttavia, accetta, o Signore, anche questo sacrificio e custodiscili tu, insieme a mia moglie, ai miei genitori, a tutti i mie cari… Dichiaro di morire nella più pura fede cattolica apostolica romana e nella piena sottomissione alla volontà di Dio, offrendo la mia vita in olocausto per la mia Diocesi, per l’Azione Cattolica, per il Papa e per il ritorno della pace nel mondo”. In queste parole c’è tutto lo spessore di un credente autentico per il quale “il sacrificio della sua stessa vita – ha concluso monsignor Cavina – non è stato un atto di eroismo o di fanatismo religioso, ma la ‘naturale’ risposta all’amore del Signore che ci ama come Lui solo sa amare”. Al termine della messa si è svolta una fiaccolata per le vie del centro storico di Carpi fino alla casa natale di Focherini, in corso Alberto Pio.