Il Vescovo Francesco Cavina si è recato in Umbria per testimoniare la vicinanza della Chiesa di Carpi alle popolazioni locali duramente colpite dai recenti eventi sismici. Nella serata dell’11 gennaio, è intervenuto a Spoleto al Triduo in preparazione alla festa del patrono San Ponziano, protettore dalle calamità naturali, fra cui i terremoti, invitato dall’arcivescovo di Spoleto-Norcia, monsignor Renato Boccardo. Appunto alla riflessione sul sisma è stato dedicato il ciclo di conferenze, a cui il Vescovo di Carpi ha portato la sua testimonianza dal titolo “Terremoto: revisione di vita”, di cui Notizie pubblica una sintesi. L’indomani, 12 gennaio, monsignor Cavina ha raggiunto Cascia, dove ha consegnato alla Madre vicaria del Monastero di Santa Rita – per motivi di salute la Badessa non ha potuto essere presente – il frutto della colletta diocesana tenutasi lo scorso 27 novembre. Nella basilica di Santa Rita il Vescovo ha sostato in preghiera presso l’urna che contiene le venerate spoglie della Santa. E’ seguita, inoltre, la visita alla vicina Roccaporena, rimasta indenne al terremoto, quasi come un segno di speranza nel paese natale della Santa dei casi impossibili. “Cascia – aff erma monsignor Cavina – è segnata in modo profondo dal sisma. La basilica è piena di ponteggi, come era a suo tempo la nostra Cattedrale, così come la parte del monastero in cui è vissuta Santa Rita. Entrambi i luoghi sono inagibili. Le case, poi, sono molto danneggiate, anche se non crollate. Presentano quei segni ad ‘x’ che purtroppo anche noi abbiamo visto tante volte. La visita a Cascia è stato un momento di grande commozione – sottolinea -. Le monache hanno espresso il loro vivo ringraziamento per aver ricevuto tanta solidarietà proprio da una terra che a sua volta è stata terremotata e hanno assicurato la loro riconoscenza tramite la preghiera”.