Notizie, un ponte tra centro e periferia
Tra le belle sorprese che ho incontrato nella Diocesi di Carpi c’è “Notizie”.
Il settimanale diocesano è confezionato bene, è ricco di informazioni, è ampio di riflessioni. Un cattolico e un cittadino vi trovano letture approfondite degli avvenimenti locali, non solo ecclesiali, alla luce della visione etico-sociale cristiana.
Personalmente cerco di scorrerlo per intero, segnalando poi gli articoli che potrò riprendere anche in vista di incontri e conferenze. “Notizie” presenta almeno tre caratteristiche del buon giornalismo.
Prima di tutto offre le informazioni senza le deformazioni. Una cosa è interpretare, un’altra è distorcere. Nel codice deontologico giornalistico è scritto chiaramente che la notizia deve essere prima di tutto verificata, per quanto possibile, e poi comunicata. Ma nell’epoca delle “fake news” pare che anche qualche giornalista si faccia prendere la mano – ne ho avuto esperienza personalmente – seguendo l’onda delle illazioni più che quella delle informazioni. “Notizie” svolge prima di tutto la verifica dei fatti: detesta le dietrologie e interviene sulla base dei documenti. Il radicamento sul territorio è un’altra qualità che appartiene al giornalismo sano. Anche i cosiddetti giornali nazionali sono legati in particolare a qualche città o regione. Il localismo di “Notizie” è un suo valore aggiunto: riesce a dare voce alla Diocesi nelle sue diverse articolazioni, quella territoriale delle parrocchie e delle zone e quella ambientale dei settori pastorali e dell’associazionismo. Il nostro giornale è un ponte tra centro e periferia; ed è un ponte percorso in entrambe le direzioni: le realtà operanti in Diocesi ricevono volentieri le informazioni dal centro e altrettanto volentieri le inviano. Potremmo dire che è un settimanale 2.0, interattivo.
“Notizie”, infine, si potrebbe soprannominare “Buone Notizie”. Come già dicevo in un precedente messaggio, un buon giornale riesce a rendere attraenti anche le buone notizie, mentre un giornale mediocre si affida agli “scoop” in genere legati alla cronaca nera o rosa. Notizie fa cronaca bianca, ma la fa in modo da interessare il lettore. Purtroppo questa terza caratteristica del buon giornalismo è trascurata da molte testate, perché richiede maggiore impegno. Raccontare un furto è facile, diventa attraente perché evoca emozioni e reazioni immediate; raccontare un’esperienza di volontariato è più difficile, perché tocca corde più profonde rispetto alle emozioni, le corde del senso della vita. E tutti sono disposti a lasciarsi emozionare, ma non tutti a lasciarsi interrogare. Tante volte sento dire, incontrando le persone, che “la Chiesa dovrebbe dire…” o “che la Chiesa dovrebbe fare…” e qualche volta mi rendo conto che queste persone sono disinformate, perché ciò che suggeriscono di dire o di fare, già lo si dice e lo si fa. “Notizie” è uno strumento che contrasta efficacemente la disinformazione.
Perché dunque abbonarsi al giornale diocesano? Per sapere che cosa davvero accade nella nostra Chiesa di Carpi e sentirsi dentro ad un cammino comune; per favorire la circolazione delle “buone notizie”, che rendono più bella la vita di una comunità e incitano a diffondere le “buone pratiche”; perché è una forma di sostegno concreta all’impegno della Diocesi nel campo della comunicazione. Sarebbe davvero bello se “Notizie” arrivasse in tutte le case dei cattolici carpigiani. Sarebbe anche un modo per rimanere al passo del progetto pastorale, raccolto nella lettera pastorale “E camminava con loro”, che “Notizie” seguirà e approfondirà nel corso dell’anno.
Approfitto di questa occasione per esprimere la mia gratitudine verso tutti gli abbonati e i lettori, ma soprattutto verso i responsabili, i giornalisti e i collaboratori: grazie per l’opera seria, intensa e appassionata che portate avanti; è una forma di carità, che possiamo chiamare “carità comunicativa”, di cui abbiamo bisogno. È una strada per la quale il Vangelo corre anche nella nostra Diocesi.
+ Erio Castellucci
Amministratore Apostolico