Un filo fatto di parole ha guidato il cammino dei capi della Zona di Carpi in un percorso di approfondimento sul tema della Comunità capi (Co.ca.) iniziato nel corso dell’anno e culminato nell’uscita a Monteobizzo (Pavullo) il 14 e 15 settembre. Parole che evocano sentimenti, esperienze, impegno. Al centro del confronto cinque ambiti che hanno permesso un primo approfondimento: le relazioni all’interno della Comunità capi, perché i legami che si creano rappresentano forza e sostegno, oltre che prima testimonianza nel servizio educativo; l’essere Chiesa, in quanto comunità di cristiani impegnati ad educare alla fede e ad annunciare la parola di Dio agli ultimi, su quella “frontiera” per la quale lo stesso Baden-Powell ha costruito il metodo scout; la formazione permanente, che è passaggio di competenze e condivisione di esperienze tra capi, è ricerca continua di percorsi educativi appropriati ai ragazzi che ci vengono affidati; la presenza delle Comunità capi nel territorio; l’animazione della Comunità, come necessità di una direzione, di un’anima da dare ai nostri progetti.
L’uscita a Pavullo ha visto la presenza del nostro Vescovo monsignor Francesco Cavina, che ha desiderato vivere con noi la fatica e l’avventura della strada, il confronto sugli ambiti tramite “botteghe a tema” il sabato pomeriggio e la celebrazione della Santa Messa. Il cammino è stato occasione di incontro, di avvicinamento fisico e spirituale al convegno, attraverso momenti di preghiera e spunti di riflessione. Durante le botteghe del pomeriggio i capi si sono confrontati sui diversi temi; in questa occasione il Vescovo ha lanciato un interrogativo forte: “avete bisogno della Chiesa?”. La risposta dei capi ha espresso la necessità di essere pienamente presenti in una Chiesa viva, cioè partecipe della nostra vita nella quotidianità. I capi della Zona hanno poi condiviso in serata le esperienze della propria Co.ca. tramite una veglia animata in stile scout.
La domenica ha rappresentato il momento di sintesi e rilancio delle riflessioni affrontate insieme grazie all’aiuto di Roberta Tanzariello, nuova responsabile regionale, che ha raccontato il senso e la profondità che ha per l’Agesci la vita in Comunità capi.
Siamo tornati a casa dall’uscita con un impegno, condiviso tra tutti, per concretizzare il percorso svolto in questi mesi, perché ogni Comunità capi sappia mettere in pratica e testimoniare, attraverso l’educazione ai ragazzi e la presenza nel territorio, l’amore di Dio per ogni uomo e realizzi l’obiettivo, concreto e sfidante, di lasciare il mondo migliore di come l’ha trovato.
Carlotta Miselli
Federico Silipo
Responsabili di Zona